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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me

Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me. Nessuno darà mai consigli ad un altro per farlo diventare migliore o più gradito di se stesso. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio che ci viene presentato esprime il completo scetticismo su quanto qualcuno sia propenso ad aiutare il prossimo ad essere migliore di quanto già si ritiene lui. Darsi da fare affinché gli altri migliorino, non è dote comune, un'attitudine che mette in rilievo la qualità della persona, su quanto sia altruisticamente generosa o su quanto sia solo soggetta all'amor proprio, col bisogno che ne sorge che nessuno possa brillare più di lei. C'è che cercare di aiutare il prossimo, che sia con consigli o con azioni, non sempre si dimostra impresa facile, specialmente per consigli non richiesti e presi come indelicate intromissioni, oppure per aiuti ricevuti che, passato il bisogno, non sono più ric

San Vigilio, vescovo

Oggi - 26 giugno 2024 - mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Vigilio, vescovo e martire. Di Vigilius (Vigilio), questo il suo nome nella natia lingua latina, abbiamo poche e non tutte comprovate notizie. Nacque probabilmente verso l’anno 355 a Roma, da una famiglia che si ritiene sia stata di alto lignaggio e cristiana, con la quale presto si trasferì a Tridentum, a ridosso delle Alpi Orientali (oggi Trento, capoluogo dell’omonima provincia). Tuttavia, secondo altre fonti, potrebbe essere nato proprio in quest’ultima città o territori limitrofi, da un nucleo familiare comunque di origine romana. Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi. Dato l’alto lignaggio della casata d’origine, poté perfezionare la propria formazione intellettuale ad Atene (Grecia), capitale della cultura classica di quel tempo, dove fece amicizia c

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene. La persona fortunata nella vita, anche se dorme la sorte gli sorriderà sempre. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci presenta il proverbio il tipo di persona che si dice baciata dalla sorte, perché qualsiasi cosa le succeda, casca sempre in piedi e né deve sforzarsi per saper cogliere le occasioni fortunate, perché ci pensano loro a presentarsi. Fortuna era la dea romana del destino e della buona sorte. A volte viene raffigurata con una ruota il cui girare completamente casuale ha dato il nome a "la ruota della fortuna", simbolo di imprevedibilità del destino. La Dea Bendata non guarda in faccia a nessuno, va dritta per la sua strada vuotando il sacco dei doni un po’ a destra, un po’ a manca. Non c’è un disegno ben preciso, tuttavia ci ostiniamo ad interpretare i tarocchi e ad interpellare le stelle per sapere se saremo fortunati

San Massimo di Torino

Oggi - 25 giugno 2024 - martedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Massimo di Torino, vescovo. Di Maximus (Massimo), questo il suo nome in latino, si conosce pochissimo. Sappiamo tuttavia che nacque probabilmente nella seconda metà del IV secolo nella provincia romana della Raetia (Rezia), formata dai territori alpini e subalpini adesso compresi, pressappoco, fra l'Alto Adige italiano, la Baviera meridionale tedesca, la Svizzera centro-meridionale e l'Austria occidentale. Non sappiamo se la famiglia d’origine fosse cristiana, ma, in ogni caso egli lo divenne, tanto da essere incardinato nella Chiesa della sua regione. Poi, dal 398, fu chiamato a reggere come vescovo la diocesi della città di Julia Augusta Taurinorum (oggi Torino, capoluogo della regione Piemonte), nel nord-ovest della Penisola Italiana. Al momento della sua ordinazione episcopale, tale diocesi era stata appena istituita dal vescovo e futuro santo Eusebio di

A San Giuvanne mínate a mmare cu ttutt’ ’e panne

A San Giuvanne mínate a mmare cu ttutt’ ’e panne Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni LA NOTTE DI SAN GIOVANNI Nella città di Napoli veniva festeggiata con particolare intensità questa notte, nello specifico era in uso il rituale di purificazione dell’acqua. il centro della festa era la zona del Carmine, dove sorge la chiesa di San Giovanni a Mare, che anticamente era quasi bagnata dal mare, in quanto tutta la zona era una spiaggia. Da alcune cronache risalenti al 1400, si racconta che nella notte tra il 23 e il 24 giugno, era in uso per le donne e gli uomini dell’epoca festeggiare nei dintorni della chiesa e tra canti e balli, fare il bagno nudi sulla spiaggia davanti alla chiesa. Infatti la festa era anche chiamata “La Bona” in quanto ci si abbandonava ai balli (” mpertecata “e “ntrezzata “) e ai bagordi. La mattina del 24 ci si recava poi alla chiesa di San Giovanni a Teduccio, dove c’era l’usanza di far

San Giuvanne Battista mette ’o bbene e lleva ’o ttristo!

San Giuvanne Battista mette ’o bbene e lleva ’o ttristo! San Giovanni Battista, mette il bene e toglie il male. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Evoca il proverbio il santo a cui è dedicato il giorno, una festa quella di San Giovanni, che è celebrata in molti luoghi in modi differenti, con lanterne, fuochi d'artificio e falò. L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco. San Giovanni, un santo dagli impegni molteplici, che non sa a chi dare i resti. che è invocato contro l'emicrania, è il protettore di città, sorgenti e associazioni benefiche, protegge albergatori, addetti alle mense, le autostrade, cantori e cantanti, cardatori, coltellinai, conciatori, musicisti e fabbricanti di strumenti musicali, lavoratori e c

Natività di San Giovanni Battista

Oggi - 24 giugno 2024 - lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la solennità della Natività di San Giovanni Battista. Giovanni il Battista è l’unico santo di cui la liturgia ricordi non solo il giorno della morte, ma anche quello della nascita, il 24 giugno, sei mesi prima della venuta al mondo di Gesù. La data di questa festività, infatti, è stata fissata dalla Chiesa rispettivamente sei mesi prima del Natale e tre dopo l’Annunciazione, basandosi sulle parole che l’Arcangelo Gabriele rivolse a Maria, riferendosi alla di lei cugina Elisabetta, come riportate nel Vangelo secondo Luca: “… E questo è il sesto mese per lei …” (Lc 13, 6). D’altronde, come ancora ci permette di capire il primo capitolo del Vangelo di Luca, la data di nascita di Giovanni Battista è desumibile dai richiami storici, intrecciandola strettamente a quella di Gesù (cfr. Lc 1). Yehohanàn o Ioannes (Giovanni), questo il suo nome rispettivamente nel materno ebraico (traslitterato nel nostro a

A proposito di soggetti trainanti, gregari e imitatori.

La varietà degli esseri umani si può osservare tra i due estremi del leader e del gregario, come da chi si comporta in modo originale, rispetto a chi non sa essere altro che un imitatore. Due figure che, ad esempio, caratterizzano la moda dell'abbigliamento, in cui, al seguito dell'ideatore di una certa foggia del vestire, migliaia di persone si vestono in tal modo, sentendosi molto originali, perché sono alla moda. A proposito poi di mode, definite meglio correnti o movimenti, tra conservazione e progresso, lanciate da coloro che si posero come innovatori, i cosiddetti soggetti trainanti della società, rispetto ad un certo status quo, che fosse monarchico o borghese, si sono alternati nel tempo movimenti di rottura verso la cultura dominante, come la scapigliatura di fine ottocento, un movimento nato dal sentimento di delusione e inadeguatezza degli intellettuali dell'epoca, contrastato dal fenomeno della "belle époque", periodo tra la fine del 19° sec. e il prin

’A salute s’abbusca e nun s’accatta

’A salute s’abbusca e nun s’accatta. La salute si riceve e non si compra. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Si sofferma il proverbio a farci realizzare qual è l'unica ricchezza che non si può comprare e che spesso si dimentica di preservare, coinvolti negli assilli quotidiani. Come ben ha detto il Dalai Lama, con una più che famosa allocuzione in merito: "Gli uomini perdono la salute per fare soldi, e poi perdono i soldi per tentare di recuperare la salute. Pensano tanto ansiosamente al futuro dimenticando di vivere il presente. Così facendo, non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto." Il termine salute deriva dal latino salus, che si accompagna ad incolumitas, ovvero la messa al sicuro e liberazione da ogni danno e pericolo, grazie a uno stato di benessere di un organismo che sia esente

San Giuseppe Cafasso, sacerdote

Oggi - 23 giugno 2024 - XII domenica del Tempo Ordinario, Pasqua settimanale che ha la precedenza sulle altre celebrazioni, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Giuseppe Cafasso, sacerdote. Giuseppe venne al mondo il 15 gennaio 1811 a Castelnuovo d’Asti, nel Piemonte appartenente al Regno di Sardegna [oggi Castelnuovo Don Bosco (in provincia di Asti, regione Piemonte), che porta questo nome in onore di San Giovanni Bosco (1815-1888), che vi nacque solo quattro anni dopo]. Nella sua famiglia d’origine, composta di modesti contadini profondamente religiosi, era il terzo di tre figli, dei quali la sorella Marianna divenne madre del Beato Giuseppe Allamano (1851-1926), futuro rettore del convitto e santuario della Consolata a Torino, e fondatore dell’Istituto Missioni della Consolata. Frequentò le scuole pubbliche del suo paese, per poi entrare nel Seminario di Chieri (Torino). Difficile era prevedere per lui un futuro brillante, giacché a scuola andava piuttosto male e aveva u

Arredurse comme a San Paulino

Arredurse comme a San Paulino, ca dicette ’a messa senza ’a tonaca. Si dice di persona ridotta all'estremo stato di povertà. Come San Paolino che si ridusse in uno stato di povertà da non avere più neanche la tonaca per celebrare la santa messa. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Fa il paio la figura di San Paulino, presentata dal proverbio, con quella del romano don Falcuccio, che con l'altruismo non conosceva metro, tanto da restare con una mano davanti e l'altra dietro. C'è chi si riduce in miseria per sfortuna o perché poco accorto nell'amministrare le risorse, e chi c'è nato, con il vantaggio dell'abitudine all'indigenza, rispetto al primo, che fa fatica ad accettare tale condizione. La povertà, dal latino pauperitas, è uno stato di bisogno dei beni primari di sostentamento e di sopravvivenza. Le famiglie che sono in condizioni di povertà, vivono la quotidiana

San Paolino di Nola, vescovo

Oggi - 22 giugno 2024 - sabato della XI settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Paolino di Nola, vescovo. Pontius Anicius Meropius Paulinus (Ponzio Anicio Meropio Paolino), questi i suoi nomi in latino, ma chiamato semplicemente Paolino, nacque nel 352 o 353 (ma secondo altre fonti 355) a Burdigala, sulla costa atlantica della provincia romana della Gallia Celtica (oggi Bordeaux, nella regione Aquitania, sulla costa atlantica centro-meridionale della Francia). La sua famiglia d’origine era quella romana, aristocratica e ricca degli Anicii. Il padre era un funzionario imperiale pagano della stessa città, la madre una matrona probabilmente già convertita al cristianesimo. Fu lei che gli trasmise la fede nel Signore, anche se rimase formalmente pagano fino all’adolescenza, quando s’imbatté nelle prime comunità cristiane, dalle quali rimase colpito perché respingevano i facili costumi, in nome di “qualcosa” di molto più importante. Rileva, infatti: “…