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Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Santa Ester, regina

Oggi - 1° luglio 2024 - lunedì della XIII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Ester, regina. Esther (Ester), questo il suo nome in latino, è la protagonista dell’omonimo libro della Bibbia. Si tratta di un testo contenuto sia nella Bibbia ebraica (Tanakh) che in quella cristiana, scritto originariamente in ebraico da autori ignoti, la cui redazione definitiva - secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi - si collocherebbe verso la fine del II secolo a.C., pur narrando eventi che sarebbero avvenuti alla prima metà del V secolo a.C. in Mesopotamia e probabilmente nella città di Babilonia. Ester era una giovane giudea appartenente alla tribù di Beniamino, nata da genitori deportati a Babilonia, che le imposero il nome ebraico Hadassah (traslitterato nel nostro alfabeto, che significa “mirto”). In seguito, poiché viveva con lo zio Mardocheo, che l’aveva adottata, alla corte babilonese del re Assuero (probabilmente identificabil...

’O ppane d’ ’e pariente te fa cadé ’e diente.

’O ppane d’ ’e pariente te fa cadé ’e diente. Quando si è costretti ad avere un aiuto da parte dei parenti e subire solo rimproveri e umiliazioni. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci è presentato un adagio che ci fa pensare a come i proverbi spesso presentino male il rapporto che esiste tra parenti, con tutti i detti che si prestano a far coro, come: "Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano.” Insieme a un compendio poco edificante, rappresentato da: “Parenti serpenti, cugini assassini, fratelli coltelli“, per rimarcare che più il rapporto parentale è stretto, tanto più è possibile rimanere feriti, per le malevolenze che vengono scambiate e, a seguire: "“Il ricco trova parenti anche fra gli sconosciuti; il povero trova sconosciuti anche fra i parenti.” Anche se potremmo ribadire che se l'interesse economico falsifica la spontaneità di una relazione tra parenti, la p...

Santi Primi Martiri della Chiesa di Roma

Oggi - 30 giugno 2024 - XIII domenica del Tempo Ordinario, Pasqua settimanale che ha la precedenza sulle altre celebrazioni, la liturgia ricorda i Santi Primi Martiri (o Protomartiri) della Chiesa di Roma. Questa ricorrenza, collocata il giorno dopo la solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, commemora e onora i moltissimi cristiani della Città Eterna, i cui nomi sono per lo più noti solo a Dio, che offrirono la propria vita per il Signore, spesso torturati e uccisi con inenarrabili supplizi, durante la prima persecuzione contro di essi, scatenata dall’imperatore Nerone (regnante dal 54 al 68) nell’anno 64. Fino a questa data, i cristiani dell’Urbe avevano vissuto relativamente in pace, pur invisi alle autorità e alla maggior parte del popolo pagano, ma il terribile incendio scoppiato nella notte tra il 18 e 19 luglio del 64, che devastò la metropoli, cambiò radicalmente la situazione. L'immane rogo cominciò nella zona del Circo Massimo e infuriò per ben sei giorni, propagandos...

Chiammà a San Paulo primma ’e vedé ’a serpe

Chiammà a San Paulo primma ’e vedé ’a serpe. Chiamare San Paolo prima di vedere il serpente. Detto di chi si preoccupa eccessivamente, di chi vede tutto nero, di chi si affretta a fare scenari catastrofici su problemi banali. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio oggi presentato richiama il santo che, morso da una vipera mentre era nell'isola di Malta, restò immune dal veleno dell'animale, in una invocazione del soccorso del santo immaginaria, da parte di chi, in qualsiasi circostanza, pensa sempre al peggio. Una figura che sembra desiderare, a posteriori di qualsiasi evento, di poter dire: "Me l'aspettavo proprio che sarebbe finita così!" ovvero sempre nel peggiore dei modi. Leggiamo tra ciò che scrisse Arthur Schopenhauer, che in quanto a pessimismo era un campione, come chi vede tutto nero e teme sempre il peggio, regolandosi sempre in tale senso, non è che si sbag...

Santi Pietro e Paolo, apostoli

Oggi - 29 giugno 2024 - sabato della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la solennità dei Santi Pietro e Paolo, apostoli. Petros o Petrus (Pietro) e Paulos o Paulus (Paolo), questi i loro nomi rispettivamente in greco (traslitterato nel nostro alfabeto) e latino, portavano originariamente dei nomi giudei che - sempre nella loro traslitterazione in alfabeto latino - vengono trascritti come Sim'on (Simone) per quanto riguarda Pietro e Saul (Saulo) per quanto concerne Paolo. La Chiesa li ricorda insieme, quest’oggi, in quanto entrambi appartenenti al ristretto gruppo dei Dodici e accumunati dal martirio, oltre che quali “Padri fondatori” della Chiesa e “Pilastri della fede”. Le loro vite, sospese tra realtà e leggenda, s’intrecciano più volte, sullo sfondo di Roma, capitale di uno degli imperi più grandi e potenti al mondo, popolosa e inquieta, in pieno fermento religioso e culturale. Questo sebbene i due fossero personaggi profondamente diversi, così come dissimili f...

Chi tene ’o lupo pe ccumpare porta ’o cane sott’ ô mantiello

Chi tene ’o lupo pe ccumpare porta ’o cane sott’ ô mantiello . Meglio non fidarsi di chi freguenta persone losche e pericolose. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni S'accompagna il proverbio al vecchio detto; "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei", perché la cerchia di persone frequentate, può rappresentare una garanzia come l'opposto e l'adagio esorta ad evitare chi bazzica persone inaffidabili, perché, come leggiamo in un aforisma del filosofo Confucio: "Vedere e ascoltare persone malvagie è già l’inizio della malvagità." Una delle più usuali scuse per giustificare il comportamento, in special modo di un giovane, è quella di imputare il suo comportamento alla frequentazione di cattive compagnie, come se il soggetto non lo fosse, a sua volta, con le persone che frequenta. Come si usa anche dire che se i parenti ce li dà la sorte, siamo noi a scegliere gli amici e le ...

Sant'Ireneo di Lione

Oggi - 28 giugno 2024 - venerdì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria di Sant'Ireneo, noto anche con la specificazione “di Lione”, vescovo e martire. Di Eirenaios o Ireneus (Ireneo), questo il suo nome rispettivamente in greco (traslitterato nel nostro alfabeto) e latino, conosciamo principalmente quanto tramandatoci dal vescovo e scrittore ellenico Eusebio (265-340), nel quinto libro della sua “Storia ecclesiastica” (che però alcuni agiografi ritengono non pienamente attendibile). Nacque probabilmente tra il 135 e il 140 circa (ma secondo altre fonti nel 130), nella città greca di Smirne, sulla costa mediterranea dell’Anatolia, compresa nella provincia romana dell’Asia Minore (oggi Izmir, nella Turchia asiatica), in una famiglia ellenica di religione cristiana. Ancora giovane fu discepolo dell’episcopo della città, il futuro san Policarpo (69-155), il quale aveva avuto il privilegio di conoscere personalmente l’apostolo Giovanni (circa ...

Chi è ppuveriello ’e denare, è rricco ’e core

Chi è ppuveriello ’e denare, è rricco ’e core. Chi è povero spesso è più generoso di chi vive nel benessere. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio del giorno ci viene a ricordare come possano esserci più generosità ed altruismo in un ambiente povero e modesto, rispetto a quello in cui regna sovrana l'agiatezza. Almeno alle persone, pur povere che siano, ma ricche d'animo, l'indigenza fa apprezzare le cose più semplici, che altrimenti sarebbero state disprezzate, agendo con generosità, col poco che hanno, con chi versa nelle stesse condizioni. Ci sono due tipi di povertà, quella economica e quella mentale, che è definita anche d'animo. Se la prima può essere attenuata, se non del tutto eliminata, dall'iniziativa del singolo o da aiuti esterni, nessuna ricchezza può migliorare lo stato della seconda, che rappresenta l’incapacità di comprendere, e di conseguenza valuta...

San Cirillo d’Alessandria, vescovo

Oggi - 27 giugno 2024 - giovedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Cirillo d’Alessandria, vescovo e dottore della Chiesa. Di Kyrillos o Cyrillus (Cirillo), questo il suo nome rispettivamente in greco (traslitterato nel nostro alfabeto) e latino, si conosce pochissimo prima della sua ordinazione episcopale. Nacque tra il 370 e il 380 circa, probabilmente ad Alessandria d’Egitto, grande città portuale cosmopolita e principalmente di cultura ellenistica sulla costa mediterranea della provincia romana d’Egitto, della quale era capoluogo. Di origine e cultura greca, era nipote del vescovo ellenico Teofilo, patriarca della Chiesa Copta, che resse con mano ferma e grande prestigio la diocesi alessandrina dal 385 fino alla morte nel 412. Cirillo, che manifestò una precoce vocazione spirituale, ricevette una fine istruzione, avviandosi presto alla vita religiosa. Nel 403 era a Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano d’Oriente, al seguito...

Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me

Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me. Nessuno darà mai consigli ad un altro per farlo diventare migliore o più gradito di se stesso. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio che ci viene presentato esprime il completo scetticismo su quanto qualcuno sia propenso ad aiutare il prossimo ad essere migliore di quanto già si ritiene lui. Darsi da fare affinché gli altri migliorino, non è dote comune, un'attitudine che mette in rilievo la qualità della persona, su quanto sia altruisticamente generosa o su quanto sia solo soggetta all'amor proprio, col bisogno che ne sorge che nessuno possa brillare più di lei. C'è che cercare di aiutare il prossimo, che sia con consigli o con azioni, non sempre si dimostra impresa facile, specialmente per consigli non richiesti e presi come indelicate intromissioni, oppure per aiuti ricevuti che, passato il bisogno, non sono più ric...

San Vigilio, vescovo

Oggi - 26 giugno 2024 - mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Vigilio, vescovo e martire. Di Vigilius (Vigilio), questo il suo nome nella natia lingua latina, abbiamo poche e non tutte comprovate notizie. Nacque probabilmente verso l’anno 355 a Roma, da una famiglia che si ritiene sia stata di alto lignaggio e cristiana, con la quale presto si trasferì a Tridentum, a ridosso delle Alpi Orientali (oggi Trento, capoluogo dell’omonima provincia). Tuttavia, secondo altre fonti, potrebbe essere nato proprio in quest’ultima città o territori limitrofi, da un nucleo familiare comunque di origine romana. Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi. Dato l’alto lignaggio della casata d’origine, poté perfezionare la propria formazione intellettuale ad Atene (Grecia), capitale della cultura classica di quel tempo, dove fece amicizia c...

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene. La persona fortunata nella vita, anche se dorme la sorte gli sorriderà sempre. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci presenta il proverbio il tipo di persona che si dice baciata dalla sorte, perché qualsiasi cosa le succeda, casca sempre in piedi e né deve sforzarsi per saper cogliere le occasioni fortunate, perché ci pensano loro a presentarsi. Fortuna era la dea romana del destino e della buona sorte. A volte viene raffigurata con una ruota il cui girare completamente casuale ha dato il nome a "la ruota della fortuna", simbolo di imprevedibilità del destino. La Dea Bendata non guarda in faccia a nessuno, va dritta per la sua strada vuotando il sacco dei doni un po’ a destra, un po’ a manca. Non c’è un disegno ben preciso, tuttavia ci ostiniamo ad interpretare i tarocchi e ad interpellare le stelle per sapere se saremo fortunati ...

San Massimo di Torino

Oggi - 25 giugno 2024 - martedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Massimo di Torino, vescovo. Di Maximus (Massimo), questo il suo nome in latino, si conosce pochissimo. Sappiamo tuttavia che nacque probabilmente nella seconda metà del IV secolo nella provincia romana della Raetia (Rezia), formata dai territori alpini e subalpini adesso compresi, pressappoco, fra l'Alto Adige italiano, la Baviera meridionale tedesca, la Svizzera centro-meridionale e l'Austria occidentale. Non sappiamo se la famiglia d’origine fosse cristiana, ma, in ogni caso egli lo divenne, tanto da essere incardinato nella Chiesa della sua regione. Poi, dal 398, fu chiamato a reggere come vescovo la diocesi della città di Julia Augusta Taurinorum (oggi Torino, capoluogo della regione Piemonte), nel nord-ovest della Penisola Italiana. Al momento della sua ordinazione episcopale, tale diocesi era stata appena istituita dal vescovo e futuro santo Eusebio di...