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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

Settembre, ll'uva ammatura e 'o fico pènne

A settembre, l'uva matura e il fico pende! Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci è proposto, oggi, un proverbio, che ci ricorda come il tempo sia propizio alla maturazione dei caratteristici frutti di stagione, come l'uva e i fichi, in questo caso, a rammentarci come i fichi, buoni anche a giugno, settembrini sono una delizia e, quanto all'uva, fa da controcanto il detto: "Se in settembre senti tonare, tini e botti puoi iniziare a preparare”, per come la pioggia concorra alla maturazione del frutto, che dagli amanti del nettare di Bacco è prediletto, anche se ci vorrà ancora del tempo per degustare quello della stagione in corso, come un altro proverbio ribadisce: "Di settembre e d'agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto", prima che l'oggetto della spremitura raggiunga il risultato prodotto dalla fermentazione. Ricordiamo poi la maturazione di alt...

Sant’Egidio, abate

Oggi - 1° settembre 2024 - XXII domenica del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Sant’Egidio, abate. Di Aegidius (Egidio), questo il suo nome latino, si hanno pochissime e non sicure notizie. Secondo la “Vita Sancti Aegidii” (“Vita di Sant’Egidio”), databile al X secolo, nacque ad Atene (Grecia) nella prima metà del VII secolo, probabilmente nel 640. In seguito si trasferì in Provenza, nel sud di quella che fu la Gallia romana, all’epoca appartenente all’Impero dei Franchi (oggi in Francia). Qui fu eremita e fondò un monastero nei pressi di Arelate (oggi Arles) di cui fu nominato abate. Da anacoreta passava le sue giornate in preghiera e nella ricerca di Dio attraverso la contemplazione della natura, riparandosi in grotte non lontane dai fiumi Rodano e Gardon. La tradizione, che andò gradualmente arricchendosi di spunti che paiono leggendari, narra di come Egidio avesse come unica compagnia una cerva, che gli dava nutrimento con il suo latte. Un...

Chi ’mpasta assaje fa ’o ppane bbuono

Chi dedica tutte le sue energie ad un progetto otterrà un grande risultato. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci viene presentato un proverbio che esorta all'impegno e alla laboriosità, riguardo a qualsiasi impresa da affrontare, affinché il suo esito sia più che soddisfacente. La sopravvivenza degli esseri viventi di origine animale, è caratterizzata dall'agire nella ricerca del continuo nutrimento, mentre quella degli esseri umani, che ai primordi dell'umanità era pressoché simile, con l'avvento del progenitore che definiamo homo sapiens, per distinguerlo da altri esseri simili di allora, si è distinta in una serie di iniziative che hanno formato le basi della nostra civiltà ed evidenziando come l'essere umano debba al lavoro la sua sopravvivenza. L'opera dell'uomo, nel tempo, si è perfezionata e raffinata e dall'industriarsi nel produrre i beni di prima neces...

San Raimondo Nonnato

Oggi - 31 agosto 2024 - sabato della XXI settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Raimondo Nonnato, religioso. Di lui sappiamo che Ramon (Raimondo), è il suo nome di battesimo sia nella materna lingua catalana che in quella spagnola, mentre “Nonnato” (“Nonat” in Catalano) è semplicemente un soprannome, significante letteralmente, anche nel suo idioma materno: “Non nato”, attribuitogli, secondo la tradizione, poiché non venne al mondo con un parto regolare, ma con una sorta di “taglio cesareo”. In effetti - secondo la tradizione - venne estratto dal corpo della madre, che era morta il giorno precedente, utilizzando un'arma da taglio. Ciò sarebbe accaduto a Portell, nella regione catalana di Lleida, tra gli anni 1200 e 1204. Egli era imparentato con la nobile famiglia dei Cardona e sarebbe stato proprio il Signore di Cardona che, con la sua spada o daga, lo avrebbe fatto venire alla luce. Nacque tra il 1200 e il 1204 circa a Porte...

’Ntiempo ’e tempesta ogne pertuso è ppuorto

In caso di necessità anche il più piccolo aiuto può rivestire una grande importanza. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci ricorda il proverbio di come cambia il bisogno di un aiuto, in relazione alle difficoltà in cui ci si trova, così che si può passare dalla massima esigenza che si ritiene ovvia da doversi soddisfare, a pretese minime quando non si sa dove sbattere la testa e non si profila il sostegno di qualcuno. Già se si vive in modo modesto e dignitoso, come recita il detto: Chi si contenta, gode, tale atteggiamento aiuta ad accontentarsi del minimo aiuto che si riceve, in caso di difficoltà, mentre chi è incontentabile di per sé, a prescindere dal tenore di vita che si può permettere, pretendendo di ottenere sempre di più di quello che ha, se tale pretesa continua a mantenerla in circostanze avverse, mal glie ne incoglie per la delusione che prova, se il soccorso che riceve e sempre ch...

Santi Felice e Adáutto, martiri

Oggi - 30 agosto 2024 - venerdì della XXI settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari altri, i santi Felice e Adáutto, martiri. Le notizie su Felix e Adauctus (Felice e Adáutto), questi i loro nomi nella materna lingua latina, sono poche e principalmente relative al loro martirio, attraverso due differenti tradizioni. Nacquero e vissero a Roma nel III secolo, città nella quale subirono entrambi la morte per la loro fede in Cristo, durante il regno dell’imperatore Diocleziano (dal 284 al 305). La prima tradizione, si attiene alle più sicure e antiche notizie che provengono da un carme (componimento poetico, canto o poesia dedicato a illustri personaggi) del papa San Damaso I (dal 366 al 384), in cui si dice solo che i due erano fratelli di sangue e che subirono il martirio, senza specificare altro, ma lasciando spazio per ritenere che ciò accadesse - come visto - sotto l’imperatore Diocleziano. I loro corpi furono pietosamente sepolti fuori dell’Urbe, in ...

’Ncopp’ ê spalle ’e ll’ate tutte facimmo ’e dutture

’Ncopp’ ê spalle ’e ll’ate tutte facimmo ’e dutture. Tutti ci sentiamo maestri quando giudichiamo gli errori degli altri salvo a non riconoscere quelli che commettiamo noi. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio mette in evidenza la facilità con cui siamo tutti bravi a giudicare in modo negativo l'operato altrui, non solo se non è perfetto, perché se anche fosse eccellente, c'è sempre qualcuno che fa di tutto per sminuirlo, ogni volta che la presunzione si accompagna con l'invidia. In qualsiasi attività, c'è chi vi s'impegna e c'è chi si limita a guardare, magari perché non ne è per nulla pratico, in una inattività che può diventare deleteria, per il tempo che dedica a osservare l'operato altrui e, visto che c'è, anche a giudicarlo quasi sempre negativamente. Un personaggio che se poi gli capitasse d'intraprendere qualcosa, si guarda bene dall'amm...

Martirio di San Giovanni Battista

29 agosto 2024 - giovedì della XXI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria del Martirio di San Giovanni Battista. Si tratta di una celebrazione d’origine remota, risalente probabilmente alla dedicazione dell’antica basilica eretta in suo onore, nel I secolo, nella città di Samaria nell’omonima regione della Palestina romana (oggi sotto governo dell’Autorità Palestinese). In questo centro, chiamato Sebaste dopo la ricostruzione attuata dal re di Giudea Erode “il Grande” (72-37 a.C.), i resti della basilica latina, trasformata in moschea, custodiscono ancora la memoria della tomba di Giovanni il Battista. Yochanan, Ioannes o Joannes (Giovanni), questo il suo nome rispettivamente nella natia lingua ebraica, in greco e in latino (i primi due nella loro traslitterazione nel nostro alfabeto), nacque verso la fine del I secolo avanti Cristo, forse l’anno 7, verosimilmente ad Ain Karem, piccolo centro situato a circa a otto chilometri dal centro ...

Nun c ’è pprèreca senza Austino

Nun c ’è pprèreca senza Austino. Non c'è predica senza che venga citato Sant'Agostino. Si dice di chi viene citato spesso in una discussione, o di colui che interviene inopportunamente in ogni discussione. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio che ci viene presentato, e che ci ricorda anche il Santo celebrato in questo giorno, si accompagna ad altri per rappresentare la stessa situazione, come "lupus in fabula" che letteralmente significa “lupo nella favola, o nel discorso” e deriva dalle favole di Esopo, oppure "parli del diavolo e spuntano le corna". Espressioni idiomatiche pronunciate in modo ironico e scherzoso, oppure con un certo disappunto, a seconda che la persona sopraggiunta sia una di quelle delle quali non ci dispiace la presenza, oppure uno che si preferirebbe non vedere e il suo apparire, fa interrompere la descrizione poco lusinghiera che era ...

Sant’Agostino, vescovo

Oggi - 28 agosto 2024 - mercoledì della XXI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la memoria obbligatoria di Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, anche noto con la specificazione “d'Ippona” (dal nome italiano della città romana d’Africa Hippo o Hippo Regius, della quale fu vescovo per quarant’anni e dove morì). Questa ricorrenza è onorata col grado liturgico di solennità dall’Ordine di Sant’Agostino, che da lui prende nome. Aurelius Augustinus (Aurelio Agostino), questi i suoi due nomi nella materna lingua latina, ma abitualmente chiamato solo col solo secondo, nacque il 13 novembre 354 a Tagaste, in Numidia, territorio della Provincia Romana d’Africa (corrispondente pressapoco alla parte nord-orientale dell’odierna Algeria, verso il mare Mediterraneo e l’attuale Tunisia). Era il primo dei tre figli del pagano Patricius (Patrizio), consigliere municipale e modesto proprietario terriero dal carattere difficile e d’indole infedele e di Monica (circ...

’A briscola se jòca cu ’e denare

’A briscola se jòca cu ’e denare. Come nei giochi di carte, anche negli affari, occorre denaro contante.   Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Si può giocare a carte per diletto, ma se si gioca scommettendo del denaro, si equipara il gioco a qualsiasi altra transazione d'affari in cui la prestazione nel fornire beni, o il proprio lavoro, determinano una controprestazione rappresentata dal denaro. E non solo, ma mentre negli affari, gli accordi tra le parti possono contemplare una dilazione più o meno lunga, in base alla fiducia che si ha verso il pagatore, per la sua solvibilità, riguardo ai pagamenti, nel gioco delle carte, il denaro contante diventa una condizione imprescindibile, una legge non scritta derivata dal costume, che obbliga il perdente ad assolvere i propri debiti all'istante. Come c'è il cattivo affarista, che manda a carte 48 qualsiasi impresa finanziaria in cui si im...

Pe ccampà sano vieste càudo, magna poco e ccammina chiano

Pe ccampà sano vieste càudo, magna poco e ccammina chiano. Antico precetto medico: vestire caldo, mangiar poco e camminare lentamente. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci esorta, il proverbio, ai prudenti accorgimenti da osservare nella vita quotidiana, che si rifanno a tempi sorpassati, più che a quelli attuali, specialmente per gli indumenti caldi che, nel clima attuale, ci vorrebbe un bel coraggio a indossarli. Un atteggiamento prudenziale che può riferirsi più alle persone anziane, che alle giovani, per come la tarda età renda le persone più freddolose e il camminare in modo accorto e con lentezza, preserva da cadute che potrebbero risultare rovinose, per l'anzianità e la perduta elasticità, nonché la capacità di reazione propria di un organismo giovanile. Resta vangelo il nutrirsi in modo parco, che preserva da disturbi e malattie, già nella gioventù, e prepara a vivere più sana la ve...

Me pare ’o puzzo ’e Santa Patrizia: Nun s’assecca maje!

Me pare ’o puzzo ’e Santa Patrizia: Nun s’assecca maje! Dicesi di persona insaziabile. nel monastero, dove la Santa si dedicava alla vita devota, non c'era acqua, alle sue preghiere si apri un pozzo, e per quanto si attingesse acqua più questa aumentava. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Mostra, come similitudine, il proverbio, per descrivere una persona che non si accontenta mai, il pozzo che a Santa Patrizia era dedicato ed esistente in uno dei chiostri della Santa. Il pozzo che la tradizione orale popolare indica come il passaggio segreto di Belisario, il quale non riuscendo a raggiungere Napoli a causa della forte opposizione del popolo, vi entrasse attraverso il pozzo, collegato con l'acquedotto. Fa eco al pozzo menzionato quello dell'omonimo maschile, ovvero lo storico pozzo di San Patrizio, che è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto tra il 1527 e il 153...