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’Ntiempo ’e tempesta ogne pertuso è ppuorto

In caso di necessità anche il più piccolo aiuto può rivestire una grande importanza.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci ricorda il proverbio di come cambia il bisogno di un aiuto, in relazione alle difficoltà in cui ci si trova, così che si può passare dalla massima esigenza che si ritiene ovvia da doversi soddisfare, a pretese minime quando non si sa dove sbattere la testa e non si profila il sostegno di qualcuno.
Già se si vive in modo modesto e dignitoso, come recita il detto: Chi si contenta, gode, tale atteggiamento aiuta ad accontentarsi del minimo aiuto che si riceve, in caso di difficoltà, mentre chi è incontentabile di per sé, a prescindere dal tenore di vita che si può permettere, pretendendo di ottenere sempre di più di quello che ha, se tale pretesa continua a mantenerla in circostanze avverse, mal glie ne incoglie per la delusione che prova, se il soccorso che riceve e sempre che lo riceva, non lo ritiene adeguato alle sue esigenze.
Ci rammenta poi il proverbio la differenza tra la vita comoda e quella disagiata, con il primo scenario spesso caratterizzato dall'egoismo, con le pretese che può far sorgere, col concetto messo in luce da una frase di Epicuro:
“Niente basta a quell'uomo per il quale ciò che basta sembra poco.” rispetto al secondo che può far emergere l'umiltà di saper apprezzare il minimo conforto e spesso induce anche all'altruismo e allo scambio degli aiuti che, se pur esigui, perché fatti da persone che a loro volta versano in cattive acque, sono più che graditi, essendo coscienti dello stato in cui si trova chi li ha fatti.
Un adagio, che pur fornendo l'esempio di come risulta facile riuscire ad accontentarsi, se ci si trova in un momento di massima difficoltà, ci esorta a un esercizio di eterna gratitudine, sia per tutto ciò di cui disponiamo, che verso qualsiasi supporto, se pur minimo, che interviene ad alleviare le nostre difficoltà.
Un concetto quindi, che mette in luce quanto sia preziosa, nel rendere la vita più gradevole, la capacità di sapersi accontentare, con i tanti detti che troviamo, a tal proposito, come ad esempio ciò che disse al riguardo Madre Teresa di Calcutta:
“È necessaria l'infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.”
Con a seguire, ciò che espresse Stephen Hawking, che come esempio di vita, ben si può direche fu in auge:
“È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha.”
E, a terminare, l'allocuzione di un personaggio che resta un esempio fulgido, per come sapeva godere del minomo dei beni, Mohāndās Karamchand Gāndhī, che meritò ampiamente l'attributo di Mahatma (Grande anima):
“La vera felicità dell'uomo sta nell'accontentarsi. Chi è insoddisfatto, per quanto possieda, diventa schiavo dei suoi desideri.”
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