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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

San Giuseppe lavoratore

Oggi - 1° maggio 2024 - mercoledì della V settimana di Pasqua, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Giuseppe lavoratore. Questa ricorrenza fu stabilita il 1° maggio del 1955 e collocata nello stesso giorno dal papa Servo di Dio Pio XII, con il titolo di “San Giuseppe artigiano”, per sottolineare l'importanza e la dignità del lavoro umano, così pienamente incarnati dall’umile falegname di Nazareth, mostrando il significato cristiano della “Festa dei lavoratori” (o “del lavoro”), la ricorrenza civile che si festeggia oggi in quasi tutto il mondo. Con l’istituzione di questa ricorrenza, si volle innalzare San Giuseppe a protettore ideale di tutte le classi sociali e di tutte le professioni e mestieri degli uomini, giacché la vita del padre putativo di Gesù non è stata per niente diversa da quella di tanti altri lavoratori del suo, del nostro e di ogni tempo. Un'esistenza degna d’essere proposta come modello per ogni lavoratore cristiano, poiché tutta pro

Santa Caterina da Siena

Oggi - 29 aprile 2024 - lunedì della V settimana di Pasqua, la Chiesa celebra la festa di Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, compatrona d’Italia (con San Francesco d’Assisi) e d’Europa (con San Benedetto da Norcia, Santa Brigida di Svezia, i Santi Cirillo e Metodio e Santa Teresa Benedetta della Croce-Edith Stein). Caterina nacque il 25 marzo 1347 a Siena, all’epoca capitale dell’omonima repubblica sita nel centro della Toscana, penultima dei ben venticinque figli del tintore Jacopo Benincasa e della popolana Lapa Piagenti o Piacenti. Le principali notizie su di lei provengono dalla cosiddetta “Legenda Maior” (Leggenda Maggiore), il racconto della sua vita scritto dal suo direttore spirituale, il frate domenicano e presbitero Beato Raimondo delle Vigne da Capua (1330-1399). In conformità a quest’opera, sappiamo che Caterina manifestò fin dalla più tenera età una forte propensione al sacro, avendo una prima visione mistica già all’età di sei anni, quando vide, all’

Il papero che divenne un caso umano.

Per certi ricordi che ci tornano in mente, su fatti accaduti molti anni fa, ci chiediamo qual era la sensibilità che avevamo rispetto a quella che abbiamo adesso, anche nell'affrontare i fatti più banali. Fatti, ad esempio, in cui tra i protagonisti ci fossero degli animali e come può essere cambiata la considerazione che ne avevamo, rispetto a come li vediamo adesso. Un fatto che quando successe apparve del tutto banalissimo, per quanto posso ricordare. Ci ritrovammo in casa un paperino grosso poco più di un pulcino e la giustificazione di tale presenza fu di una semplicità estrema: "Una volta che sarà cresciuto, lo cucineremo" Ho già accennato come, nelle case popolari, fosse abbastanza usuale vedere su qualche terrazzino uno o più polli portati da qualcuno di famiglia dal paese, che attendevano di partecipare come succulenti protagonisti a un pranzo domenicale o alla celebrazione di qualche festività. Il fatto che fossero portati vivi e così mantenuti, era l'unico

San Luigi Maria Grignion de Montfort

San Luigi Maria Grignion de Montfort (Louis-Marie in francese), sacerdote, nacque il 31 gennaio 1673 a Montfort-la-Cane, in Bretagna, nel Regno di Francia (oggi Montfort-sur-Meu, presso Rennes, regione Bretagna, Francia). Era figlio di Jean-Baptiste Grignion, avvocato presso il locale tribunale, e di Jeanne Robert, casalinga, secondogenito dei ben diciotto figli della coppia, dei quali sette si spensero a pochi mesi dalla nascita. Dal 1684, all’età di undici anni, fu educato nel collegio dei Padri Gesuiti di Rennes, dove si specializzò particolarmente nelle materie classiche, umanistiche e filosofiche. Nel 1692, completati gli studi, lasciò l’istituto per Parigi, dove intendeva laurearsi in teologia. Già durante il viaggio diede segno della sua intrinseca carità, donando tutto il denaro che la famiglia gli aveva affidato per mantenersi nella capitale, ai numerosi poveri che incontrava lungo il cammino. Giunto a Parigi senza un soldo, per mantenersi dovette adattarsi a vari lavori, vene

Santa Zita di Lucca

Oggi - 27 aprile 2024 - sabato della IV settimana di Pasqua, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Zita, talvolta indicata con la specificazione “di Lucca”, vergine. Zita - questo il suo nome di battesimo - nacque nel 1218 nel piccolo villaggio di Monsagrati, frazione di Pescaglia, comune governato da una signorìa autonoma nell’ambito del Sacro Romano Impero (oggi in provincia di Lucca, regione Toscana). La sua era una povera famiglia di contadini caratterizzata dalla forte fede, tanto che una sua sorella, alla quale era molto legata, divenne monaca cistercense. Verso il 1230, ad appena dodici anni, a causa della grande povertà, fu mandata a Lucca come serva della nobile e importante famiglia Fatinelli, il cui palazzo è visibile tutt’oggi nel centro città. Qui lavorava duramente per tutta la giornata e la sua vita era suddivisa tra le tante incombenze domestiche, al punto che, essendo già di salute cagionevole, finì per contrarre la tubercolosi. Era buona d’animo, altruist

190720 - Il distacco, fonte di pace, serenità e anche salute

#TCNCH -190720 Tao 道 Il distacco è un atteggiamento che dovremmo coltivare costantemente, iniziando da quello verso noi stessi, liberandoci dal desiderio di importanza, che può arrivare a renderci schiavi, procurandoci continue delusioni e facendoci vivere in una perenne frustrazione. Un esercizio da perfezionare giorno per giorno, così da considerare in tale visuale tutto ciò che ci circonda, che siano cose o persone e, tra esse, anche quelle che più amiamo, o i beni a cui siamo più affezionati. Perché un sereno distacco non significa disamore. Tutto trascorre e tutto cambia in continuazione, compresi noi, le persone e le cose intorno a noi. Non curiamo l'attaccamento verso persone o cose, perché solo una cosa è certa. che niente ci appartiene, anche se ci comportiamo come se fosse il contrario. La vita che conduciamo con le persone che amiamo di più, non sarà eterna e il distacco fisico che prima o poi avverrà, sarà sofferto molto meno, se sarà aiutato dal distacco mentale c

Guerra

Guerra e... e solo quando il virus denominato uomo alfin scomparirà dalla faccia della Terra... terminerà la guerra. E il nostro bel pianeta si autoguarira' di quanto ha sopportato da questa umanità. E tornerà pulito il nostro azzurro mare. E l'aria sarà buona a respirare. E le api torneranno a impollinare. E scorrerà abbondante dai monti alla pianura l'acqua pura. E ciascun animale vivrà nel proprio ambiente secondo un equilibrio naturale. E l'essere provvisto di una mente così tanto intelligente all'Uomo non sarà servito a niente. ib. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI

Beata Vergine Maria Madre del Buon Consiglio

Oggi - 26 aprile 2024 - venerdì della IV settimana di Pasqua, la Chiesa ricorda - unitamente ai vari santi e beati - la Beata Vergine Maria Madre del Buon Consiglio, anche detta semplicemente “Madonna del Buon Consiglio” (ricorrenza che assurge al grado liturgico di festa per l’Ordine di Sant’Agostino). La devozione per la Vergine Maria sotto questo titolo, fa capo a un prodigioso affresco della Madonna con Bambino avvolto nell’ombra del mistero e del miracolo, steso su di un sottile strato d’intonaco delle misure di 31 centimetri di larghezza per 42,5 di altezza, staccato dalla sua sede originaria, del quale si ignora l’autore ed il periodo di realizzazione. Rappresenta la Santissima Vergine, dall’incomparabile affetto materno, che tiene tra le braccia Gesù Bambino, entrambi incoronati da un semplice arcobaleno. I colori sono soavi, sottili le linee dei volti ammirevoli. Basta che il devoto si avvicini a Lei, per sentire l’opera dell’azione balsamica nella propria anima

Elogio della solitudine perfetta.

  La solitudine a volte è la miglior compagna. Non fa mai domande inutili e spesso dà delle risposte. Gabriele Martufi Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa essere solo in mezzo alla folla affaccendata... Charles Baudelaire Quando si dice: "Hai sfondato una porta aperta!" Un sogno dei miei castelli in aria, da ragazzo, il guardiano di un faro. In un silenzio che non sarebbe stato tale perché il vento, la risacca e il garrito dei gabbiani mi avrebbero fatto compagnia. Vento e risacca che avrebbero continuato a cullarmi nella notte. Molteplici suoni che avrebbero evidenziato un altro silenzio dal quale sarei stato accompagnato, quello degli esseri umani, che diventa perfetto quando non se ne sente il vociare. E in una atmosfera che solo la solitudine può dare, se si è capaci di goderla, in tale contesto, permettersi il piacere di sentirsi in grado di scegliere se sentirsi soli, lontani da qualsiasi essere umano, o in compagnia dei fenomeni della natura. Beata so

San Marco evangelista

Oggi - 25 aprile 2024 - giovedì della IV settimana di Pasqua, la Chiesa celebra la festa di San Marco evangelista. Delle sue origini si conosce poco e si ritiene per lo più che sia stato un ebreo nato nella Palestina romana, durante il regno dell'imperatore romano Gaio Giulio Cesare Augusto, dal 27 a.C. al 14 d.C., anche se, secondo altre fonti, potrebbe essere un giudeo nato nell’isola di Cipro o a Cirene di Libia, nello stesso periodo. Dalla Sacra Scrittura, si evince come egli avesse due nomi: “Marcus” (Marco), di origine romana e gentile (appellativo derivato dal latino biblico “gentes” o “gentiles”, che designa tutte le genti non giudaiche partecipi dei costumi e della cultura greca nel mondo romano, in opposizione al popolo israelita, col significato di “pagani”), e uno ebreo, normalmente traslitterato in alfabeto latino come “Yehochanan” o “Yehohanan” (Giovanni), com’era a quel tempo uso abbastanza comune tra gli israeliti. Negli Atti degli Apostoli, infatti,

Conversione del Santo Padre Agostino

Oggi - 24 aprile 2024 - mercoledì della IV settimana di Pasqua, l’Ordine di Sant’Agostino celebra la festa della Conversione del Santo Padre Agostino. L’odierna festività commemora - come chiaramente indica il nome - la conversione di Sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, la cui data è tradizionalmente individuata nella Veglia di Pasqua del 387, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, quando Agostino fu battezzato a Milano dal vescovo Sant’Ambrogio (339/340-397), unitamente ad alcuni suoi amici e discepoli. Come sappiamo, Sant’Agostino, nato Aurelio Agostino d'Ippona (in latino Aurelius Augustinus Hipponensis), venne al mondo a Tagaste, nell’Africa Romana (oggi corrispondente a Souk Ahras, nel nord-est dell’Algeria), il 13 novembre 354, e morì a Ippona, sempre nell’Africa Romana (oggi Annaba, nel nord-est dell’Algeria, sulla sponda del mare Mediterraneo), il 28 agosto 430. E’ stato un filosofo, vescovo e teologo romano di lingua e cultura latina, originario del

San Fedele da Sigmaringen

Oggi - 24 aprile 2024 - mercoledì della IV settimana di Pasqua, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Fedele, noto con la specificazione “da Sigmaringen”, martire. Mark o Markus (Marco) - questo il suo nome di battesimo rispettivamente in olandese e in tedesco - nacque il 1° ottobre 1577 (ma secondo altre fonti lo stesso giorno del 1578) a Sigmaringen, cittadina sulle rive del fiume Danubio a sud di Stoccarda, nella regione della Svevia posta nella parte meridionale dei territori germanofoni del Sacro Romano Impero (oggi nello stato federato Baden-Württemberg, nel sud della Germania). La sua era una benestante famiglia cattolica fiamminga, originaria della regione olandese delle Fiandre (attualmente nel Belgio settentrionale), il cui cognome è stato tramandato come Reyd, oppure Roy o Rey. Dopo la prima istruzione culturale e religiosa ricevuta a casa, proseguì gli studi presso il collegio dei Padri Gesuiti di Friburgo (oggi nella Svizzera tedesca) e, in seguito

San Giorgio martire

Oggi - 23 aprile 2024 - martedì della IV settimana di Pasqua, la Chiesa celebra la memoria facoltativa di San Giorgio, martire. Di Georgius (Giorgio), questo il suo nome in latino, si hanno pochissime notizie ad eccezione del martirio, provenienti per lo più dal “Passio Georgii” (“Passione di Giorgio”), scarsamente attendibile poiché ampliato nel corso dei secoli e classificato, dal “Decretum Gelasianum” (“Decreto Gelasiano”) del 496, quale opera apocrifa. Alla luce di questo, si può desumere che Giorgio nacque attorno alla seconda metà del 200, nella Provincia Imperiale Romana di Cappadocia (oggi nella parte centrale della Turchia asiatica, corrispondente alla Penisola Anatolica), dai genitori Geronzio, di origine persiana, e Policronia, cappadoce, probabilmente entrambi cristiani. Ebbe un’eccellente educazione, che gli aprì le strade verso le più alte cariche pubbliche, ma lui, a un certo punto, decise di intraprendere la carriera militare e si arruolò nell’esercito im