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Elogio della solitudine perfetta.

 


La solitudine a volte è la miglior compagna. Non fa mai domande inutili e spesso dà delle risposte.
Gabriele Martufi
Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa essere solo in mezzo alla folla affaccendata...
Charles Baudelaire
Quando si dice: "Hai sfondato una porta aperta!"
Un sogno dei miei castelli in aria, da ragazzo, il guardiano di un faro. In un silenzio che non sarebbe stato tale perché il vento, la risacca e il garrito dei gabbiani mi avrebbero fatto compagnia.
Vento e risacca che avrebbero continuato a cullarmi nella notte. Molteplici suoni che avrebbero evidenziato un altro silenzio dal quale sarei stato accompagnato, quello degli esseri umani, che diventa perfetto quando non se ne sente il vociare.
E in una atmosfera che solo la solitudine può dare, se si è capaci di goderla, in tale contesto, permettersi il piacere di sentirsi in grado di scegliere se sentirsi soli, lontani da qualsiasi essere umano, o in compagnia dei fenomeni della natura.
Beata solitudo, sola beatitudo
Elogio della solitudine perfetta, non quella sofferta, ma quella cercata da chi la sa godere.
Più si impara ad apprezzare la solitudine, a gestirla, a goderla, a non poterne fare a meno, più diventiamo selettivi con le persone da frequentare.
Chi ci farebbe sentire soli, non costituirà più un problema, perché non avremo bisogno di cercarlo spinti da una solitudine sofferta, facendo di noi stessi la migliore persona con la quale accompagnarci.
Tale comportamento ci insegnerà a scegliere le persone giuste da frequentare, quelle con le quali la sintonia sorge spontanea, con tutto il piacere che proveremo nella frequentazione.
Sempre se riusciamo a trovarle le persone giuste e sempre se saremo valutati nello stesso modo.
rm

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