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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

Sant’Albino di Angèrs

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Sant'Augusto Chapdelaine

Oggi - 29 febbraio 2024 - giovedì della II settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Sant'Augusto Chapdelaine, sacerdote e martire. Auguste (Augusto) - questo il suo nome di battesimo - nacque il 6 gennaio 1814 a La Rochelle-Normande, nella regione costiera della Normandia, parte dell’allora Impero Francese napoleonico, che già nel successivo mese di aprile sarebbe diventato Regno di Francia (oggi frazione del comune di Sartilly-Baie-Bocage, regione Normandie, nord-ovest della Francia), in una famiglia di ferventi contadini cattolici. Seguendo una precoce vocazione religiosa, fece i primi studi nell’antica abbazia cistercense del vicino comune di Mortain, proseguendoli nel seminario diocesano di Coutances, pure in Normandia, dove fu ordinato sacerdote nel 1843. Da presbitero ebbe l’incarico prima di vicario e poi di parroco della parrocchia del non lontano villaggio di Boucey, dove soggiornò dal 1844 al 1851. Nel 1851, seguendo il

San Romano di Condat

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San Gabriele dell’Addolorata

Oggi - 27 febbraio 2024 - martedì della II settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Gabriele dell’Addolorata, religioso. Francesco, questo il suo nome di battesimo, nacque il 1° marzo 1838 ad Assisi, nella delegazione apostolica di Perugia dell’allora Stato Pontificio (oggi in provincia di Perugia, regione Umbria). Il padre era il nobile ternano Sante Possenti, governatore pontificio della città, e la mamma la nobildonna Agnese Frisciotti. Fu battezzato lo stesso giorno del parto nella cattedrale cittadina di San Rufino, allo stesso fonte battesimale in cui era stato iniziato alla vita cristiana San Francesco d'Assisi, in onore del quale ricevette il nome. Nel 1841, il padre fu nominato assessore al tribunale pontificio di Spoleto (Perugia), trasferendosi in quella città con tutta la famiglia. Qui Francesco, chiamato affettuosamente “Checchino” dalla parentela e dagli amici, visse la sua infanzia e giovinezza. Nel 1851, a tre

Sant’Alessandro di Alessandria

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San Nestore di Magydos

Oggi - 25 febbraio 2024 - II domenica del tempo di Quaresima, Pasqua settimanale che ha la precedenza sulle altre celebrazioni, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Nestore, conosciuto anche con la specificazione “di Magydos”, vescovo e martire. Le notizie che lo riguardano sono alquanto incerte e provengono, per lo più, da un passio greco di poco successivo alla sua morte. Di origine non sicura, nacque orientativamente sul finire del II secolo, probabilmente nella città portuale ellenistica di Magydos o Magydus, nella provincia romana della Panfilia, regione della Penisola Anatolica bagnata dal Mediterraneo orientale, le cui coste sono prospicienti all'isola di Cipro (oggi nella Turchia asiatica). Cristiano e probabilmente incardinato nel clero locale, fu consacrato vescovo della sua città in data imprecisata. Durante la persecuzione contro i seguaci di Gesù indetta dall’imperatore Decio (regnante dal 249 al 251), Poplio o Polio, il magistrato romano dell

Ah sì

Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita. Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta. La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin. I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta. Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo. Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce. La madre e il padre della ragazza andarono su

Sant’Etelberto del Kent

Oggi - 24 febbraio 2024 - sabato della I settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Sant’Etelberto, noto anche con la specificazione "del Kent" o “re del Kent”. Aethelberht o Edilbertus (Etelberto) - questo il suo nome rispettivamente nella natia lingua celtica e in latino - nacque intorno al 552 nel Kent, regione nella parte sud-orientale della Gran Bretagna, corrispondente all’antico Cantium o Cantius romano, che dal V al IX secolo, dopo il ritiro dalla Britannia delle legioni di Roma, divenne un regno col medesimo nome (oggi contea dell'Inghilterra che si estende dall’estrema periferia sud-est di Londra fino al Canale della Manica, con capoluogo Canterbury). La maggior parte delle notizie che lo riguardano proviene dalla “Historia Francorum” ("Storia dei Franchi"), opera in dieci volumi scritta dal vescovo gallo-romano San Gregorio di Tours (538-594). Nel 590 Etelberto, nobile di religione pagana, fu incorona

San Policarpo

Oggi - 23 febbraio 2024 - venerdì della I settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa consente la commemorazione di San Policarpo, vescovo e martire. Di Polykarpos o Polycarpus (Policarpo), questo il suo nome rispettivamente nella natia lingua greca (traslitterata nel nostro alfabeto) e in latino, si hanno poche notizie. Policarpo, noto anche con la specificazione “di Smirne”), nacque nel 69 circa, probabilmente in una famiglia cristiana, a Smyrne o Smyrna (Smirne), città greca nella provincia romana d’Asia, sulla costa egea dell’Anatolia centro-occidentale (oggi Izmir, nella predetta collocazione geografica della Turchia asiatica). In quel periodo, era in atto in Palestina una guerra tra l’Impero Romano e gli ebrei, poi sconfitti nel 70 con la presa della loro capitale Gerusalemme, nel corso della quale fu distrutta la città e il suo famoso tempio, come aveva predetto Gesù (Cf. Lc 19, 41-44). La sanguinosa lotta armata causò una “Diaspora” (termine di origine greca sign

Cattedra di San Pietro apostolo

Oggi - 22 febbraio 2024 - giovedì della I settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa celebra la festa della Cattedra di San Pietro apostolo (detta anche semplicemente "di San Pietro"). Si tratta di una tra le festività fondamentali della Chiesa, nella quale si pone in risalto la peculiare missione affidata da Gesù a San Pietro, quando gli disse: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16, 18). Essa celebra, quindi, il “primato” che Cristo conferì al predetto apostolo e che, tramandato fino a noi attraverso ogni suo singolo successore (i pontefici), continua oggi nel vescovo di Roma in carica, papa Francesco. Per “cattedra”, s’intende il seggio fisso o trono destinato ai vescovi (quindi anche al sommo pontefice), posto permanentemente nella chiesa madre di ogni diocesi, che, proprio da esso, assume il nome di "cattedrale", simbolo dell'autorità del Pastore e del suo magistero ordinario. Nel caso specifico, la “Cattedra di Sa

San Pier Damiani

Oggi - 21 febbraio 2024 - mercoledì della I settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa consente la commemorazione di San Pier Damiani, vescovo e dottore della Chiesa. Pier Damiani (o Pier di Damiano o Pietro Damiani), nacque nel 1007 a Ravenna, Signorìa governata dal locale arcivescovo con l'appoggio dell'aristocrazia cittadina, in forza di privilegi che riconoscevano alla Chiesa locale la cosiddetta “Autocefalia”, una forma d’indipendenza amministrativa da quella di Roma (oggi capoluogo dell’omonima provincia della regione Emilia-Romagna). Battezzato come Pietro e chiamato familiarmente Pier o Piero, era l’ultimo dei tre figli di una famiglia forse originariamente nobile, ma ormai decaduta e in miseria, tanto che in un primo momento, appena nato, la madre disperata fu costretta ad abbandonarlo, prima di ravvedersi. Rimasto orfano di entrambi i genitori, visse un’infanzia di stenti e sofferenze, anche se la sorella Roselinda gli fece da mamma e il fratello maggiore Damiano lo

Santi Francesco e Giacinta Marto

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San Corrado Confalonieri

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Beato Giovanni da Fiesole, conosciuto anche come "Beato Angelico"

Oggi - 18 febbraio 2024 - I domenica del tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, il Beato Giovanni da Fiesole (conosciuto anche come “Beato Angelico”, “Fra Angelico” o semplicemente “Angelico”), sacerdote dell’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Guido, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1395 circa a Rupecanina, frazione di Vicchio, centro sottoposto al vicino libero comune di Firenze (oggi nell'area metropolitana della stessa città, capoluogo della regione Toscana). Della sua famiglia d’origine si sa solo che era di grande fede, che il padre si chiamava Pietro e che aveva una sorella, Francesca, e un fratello di poco più piccolo, Benedetto, che lo seguirà nella scelta di farsi frate domenicano. Fin da bambino mostrò una naturale e spiccata predisposizione per il disegno, la pittura e la miniatura, che rafforzarono nel suo animo quell’anelito al bello che, oltre a condurlo ad affinare l’innato talento artistico, negli anni si t

Santi Sette fondatori

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240216 - Le molteplici sofferenze di una persona anziana.

  #TCNCH - 240216 Con le persone con cui mi incontro, nell'ambiente in cui vivo, o qui nel social, sembra come se riuscire ad avere il privilegio di raggiungere una certa età, sia contrastato da una sorte vendicativa, che ha tutto l'interesse a rovinarci il momento che stiamo vivendo, privandoci delle persone care a cui teniamo, oppure di amici o conoscenti di lunga data. Persone magari più giovani di noi che vengono meno, per incidenti o malattie. Tanto per dirne una, stamattina mi sono incontrato con un vicino di 84 anni che, qualche mese fa, ha perso una figlia che aveva una cinquantina d'anni e si è messo a parlarne, chiedendosi perché è successo alla figlia e non a lui, con tutto il dolore che hanno provato lui e la moglie che, a suo dire, ancora non riesce a farsene una ragione. Ci riteniamo fortunati, per l'età che abbiamo raggiunto, con tutti gli acciacchi e gli inconvenienti che ci fa incontrare e la cosa che ci fa più senso è il deserto in cui ci veniamo a tro

Santa Giuliana di Nicomedia

Oggi - 16 febbraio 2024 - venerdì dopo le Ceneri - tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, Santa Giuliana, conosciuta anche con la specificazione “di Nicomedia”, vergine e martire. Di Jiuliana (Giuliana), questo il suo nome in latino, si hanno solo poche notizie provenienti da un antico passio. In seguito la sua memoria fu inserita nel Martirologio Geronimiano, redatto da un ignoto autore del V secolo e, poi, inclusa in quello di San Beda detto “il Venerabile” (672-735). Sulla scorta di tali documenti, sappiamo che Giuliana venne al mondo nel 285 circa a Nicomedia, città portuale della provincia romana di Bitinia e Ponto, sul mare Propontide (oggi Izmit, nella parte nord-occidentale della Turchia asiatica, sulla costa del Mar di Marmara). Si trattava di una città molto importante, giacché l’anno precedente alla sua nascita era stata eletta, dopo Roma, sede privilegiata dell'Impero, per la sua posizione strategica nelle vicinanze degli stretti dei Dardanelli

Santi Faustino e Giovita

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San Valentino

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Mercoledì delle Ceneri

Oggi - 14 febbraio 2024 - mercoledì, la Chiesa entra nel tempo liturgico della Quaresima celebrando il “Mercoledì delle Ceneri” (detto anche semplicemente “Le Ceneri” o “Sacre Ceneri”), che cade il mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima. Essendo basata direttamente sul calcolo della Pasqua, tale data è “mobile” e cade quindi in un giorno diverso ogni anno, compreso in un periodo che va dal 4 febbraio al 10 marzo. La specificazione “delle Ceneri”, è legata al rito liturgico che caratterizza la messa di questo giorno, che, collocato dopo la proclamazione del Vangelo o la relativa omelia, sostituisce l'atto penitenziale. Tuttavia, esso può essere compiuto anche al di fuori della messa. Nel rito, il celebrante, il concelebrante o il diacono segnano con una modesta quantità di cenere benedetta la fronte o la testa dei fedeli, anche formando una piccola croce. Secondo la consuetudine, le ceneri usate per il rito sono ricavate dalla bruciatura dei rami d'ul

San Benigno da Todi

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Sant’Eulalia di Barcellona

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