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Mercoledì delle Ceneri

Oggi - 14 febbraio 2024 - mercoledì, la Chiesa entra nel tempo liturgico della Quaresima celebrando il “Mercoledì delle Ceneri” (detto anche semplicemente “Le Ceneri” o “Sacre Ceneri”), che cade il mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima. Essendo basata direttamente sul calcolo della Pasqua, tale data è “mobile” e cade quindi in un giorno diverso ogni anno, compreso in un periodo che va dal 4 febbraio al 10 marzo. La specificazione “delle Ceneri”, è legata al rito liturgico che caratterizza la messa di questo giorno, che, collocato dopo la proclamazione del Vangelo o la relativa omelia, sostituisce l'atto penitenziale. Tuttavia, esso può essere compiuto anche al di fuori della messa. Nel rito, il celebrante, il concelebrante o il diacono segnano con una modesta quantità di cenere benedetta la fronte o la testa dei fedeli, anche formando una piccola croce. Secondo la consuetudine, le ceneri usate per il rito sono ricavate dalla bruciatura dei rami d'ulivo benedetti la Domenica delle Palme dell'anno precedente. Il significato del gesto è di ricordare la caducità della vita terrena e di introdurre all'impegno di conversione quaresimale. In questo giorno, infatti, inizia il tempo di Quaresima, della durata di quaranta giorni, periodo liturgico cosiddetto “forte”, per il suo carattere penitenziale di preparazione alla Santa Pasqua. Nella giornata odierna, tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza e a osservare il digiuno e l'astinenza. L'origine di questa celebrazione è da ricercare nell'antica prassi penitenziale della Chiesa, che trova il suo coronamento nel sacramento della penitenza, detto anche della “riconciliazione” o semplicemente “confessione”. Essa nacque proprio, nella Chiesa delle origini, quale cerimonia pubblica della penitenza, come rito che dava inizio al cammino di ravvedimento dei peccatori, che sarebbero stati assolti dalle loro cadute solo la mattina del Giovedì Santo. Il Mercoledì delle Ceneri, tuttavia, non ha origini cristiane ed è stato accettato dalla Chiesa nel primo Concilio Ecumenico di Nicea del 325, che stabilì anche la durata del digiuno quaresimale in quaranta giorni, ma non la data del suo inizio. Durante questo periodo, l’obiettivo dell’imperatore Costantino I (dal 306 al 337) era di unire pagani e cristiani in un’unità pacifica all’interno dell’impero romano. Nel 601, papa San Gregorio I (dal 590 al 604) spostò l’inizio della Quaresima dalla quarta domenica dell’anno al Mercoledì delle Ceneri, quarantasei giorni prima di Pasqua. Questo cambiamento fu possibile perché ai quaranta giorni di digiuno furono poi sommate sei domeniche contate come giorni festivi, per un totale, appunto, di quarantasei giorni complessivi di Quaresima. Lo stesso pontefice istituì anche il rito di contrassegnare sulla testa o sulla fronte i fedeli, con un segno di croce tracciato con la cenere dal sacerdote o diacono. Nell’imporre la cenere - rito nel quale, come visto, si ricorda ai fedeli la precarietà della vita terrena, spronandoli all'impegno penitenziale dell’odierno tempo forte - il sacerdote pronunzia una delle due formule liturgicamente previste: “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15), oppure: “Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai” (Gen 3, 19). La prima frase fa riferimento all'inizio della predicazione di Gesù, esprimendo al meglio l'aspetto positivo della Quaresima che con questa celebrazione ha il suo inizio. Essa è stata introdotta dalla riforma liturgica seguita al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) e comparve per la prima volta nel Messale Romano di papa San Paolo VI (dal 1963 al 1978). La seconda frase, invece, è la vecchia espressione rituale, strettamente legata al gesto di imporre le ceneri. La riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l’uso dell’imposizione delle ceneri, quale importante “segno”, indicazione tangibile della fragile e insicura condizione dell'uomo in questo mondo, ma anche indicazione ben visibile di coloro che si pentono del proprio agire malvagio e dei peccati, decidendo di rinnovare il proprio cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del Mercoledì delle Ceneri conserva questo duplice significato che è mostrato anche nelle predette formule d’imposizione delle polveri. 
Roberto Moggi
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