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Diversamente giovani. Perché?

Diversamente giovani. Perché?

"DIVERSAMENTE GIOVANI E SEMPRE PROTAGONISTI". Perché? Perché è così che desidero che siate insieme a me. Ad onta di usanze, costumi, modelli e pregiudizi che relegano gli anziani ai margini della società, a differenza di tempi purtroppo dimenticati, nei quali l'anzianità rappresentava la saggezza del vissuto e dell'esperienza e gli anziani erano rispettati e seguiti come maestri, così desidero e auguro di tutto cuore a Voi e a me di continuare ad essere protagonisti della propria vita, affrontandola con grinta e determinazione, nella battaglia sempre più cruenta che affronteremo sempre, giorno per giorno, con il piacere che ci dà il combattere senza aspettarsi nulla se non, appunto, il piacere del combattimento. Mai arresi, mai domati, ma SEMPRE PROTAGONISTI DELLA NOSTRA VITA. Questo Vi auguro e mi auguro di tutto cuore. rm HOME PAGE    ARGOMENTI
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Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me

Nisciuno te dice: Làvate ’a faccia ca si’ mmeglio ’e me. Nessuno darà mai consigli ad un altro per farlo diventare migliore o più gradito di se stesso. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Il proverbio che ci viene presentato esprime il completo scetticismo su quanto qualcuno sia propenso ad aiutare il prossimo ad essere migliore di quanto già si ritiene lui. Darsi da fare affinché gli altri migliorino, non è dote comune, un'attitudine che mette in rilievo la qualità della persona, su quanto sia altruisticamente generosa o su quanto sia solo soggetta all'amor proprio, col bisogno che ne sorge che nessuno possa brillare più di lei. C'è che cercare di aiutare il prossimo, che sia con consigli o con azioni, non sempre si dimostra impresa facile, specialmente per consigli non richiesti e presi come indelicate intromissioni, oppure per aiuti ricevuti che, passato il bisogno, non sono più ric

San Vigilio, vescovo

Oggi - 26 giugno 2024 - mercoledì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Vigilio, vescovo e martire. Di Vigilius (Vigilio), questo il suo nome nella natia lingua latina, abbiamo poche e non tutte comprovate notizie. Nacque probabilmente verso l’anno 355 a Roma, da una famiglia che si ritiene sia stata di alto lignaggio e cristiana, con la quale presto si trasferì a Tridentum, a ridosso delle Alpi Orientali (oggi Trento, capoluogo dell’omonima provincia). Tuttavia, secondo altre fonti, potrebbe essere nato proprio in quest’ultima città o territori limitrofi, da un nucleo familiare comunque di origine romana. Non si conosce il nome del padre, mentre la madre si chiamava Massenzia e i suoi fratelli Claudiano e Magoriano, che divennero anch'essi santi. Dato l’alto lignaggio della casata d’origine, poté perfezionare la propria formazione intellettuale ad Atene (Grecia), capitale della cultura classica di quel tempo, dove fece amicizia c

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene

A cchi furtuna tene, pure si dorme lle chiove ’o bbene. La persona fortunata nella vita, anche se dorme la sorte gli sorriderà sempre. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Ci presenta il proverbio il tipo di persona che si dice baciata dalla sorte, perché qualsiasi cosa le succeda, casca sempre in piedi e né deve sforzarsi per saper cogliere le occasioni fortunate, perché ci pensano loro a presentarsi. Fortuna era la dea romana del destino e della buona sorte. A volte viene raffigurata con una ruota il cui girare completamente casuale ha dato il nome a "la ruota della fortuna", simbolo di imprevedibilità del destino. La Dea Bendata non guarda in faccia a nessuno, va dritta per la sua strada vuotando il sacco dei doni un po’ a destra, un po’ a manca. Non c’è un disegno ben preciso, tuttavia ci ostiniamo ad interpretare i tarocchi e ad interpellare le stelle per sapere se saremo fortunati

San Massimo di Torino

Oggi - 25 giugno 2024 - martedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Massimo di Torino, vescovo. Di Maximus (Massimo), questo il suo nome in latino, si conosce pochissimo. Sappiamo tuttavia che nacque probabilmente nella seconda metà del IV secolo nella provincia romana della Raetia (Rezia), formata dai territori alpini e subalpini adesso compresi, pressappoco, fra l'Alto Adige italiano, la Baviera meridionale tedesca, la Svizzera centro-meridionale e l'Austria occidentale. Non sappiamo se la famiglia d’origine fosse cristiana, ma, in ogni caso egli lo divenne, tanto da essere incardinato nella Chiesa della sua regione. Poi, dal 398, fu chiamato a reggere come vescovo la diocesi della città di Julia Augusta Taurinorum (oggi Torino, capoluogo della regione Piemonte), nel nord-ovest della Penisola Italiana. Al momento della sua ordinazione episcopale, tale diocesi era stata appena istituita dal vescovo e futuro santo Eusebio di

A San Giuvanne mínate a mmare cu ttutt’ ’e panne

A San Giuvanne mínate a mmare cu ttutt’ ’e panne Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni LA NOTTE DI SAN GIOVANNI Nella città di Napoli veniva festeggiata con particolare intensità questa notte, nello specifico era in uso il rituale di purificazione dell’acqua. il centro della festa era la zona del Carmine, dove sorge la chiesa di San Giovanni a Mare, che anticamente era quasi bagnata dal mare, in quanto tutta la zona era una spiaggia. Da alcune cronache risalenti al 1400, si racconta che nella notte tra il 23 e il 24 giugno, era in uso per le donne e gli uomini dell’epoca festeggiare nei dintorni della chiesa e tra canti e balli, fare il bagno nudi sulla spiaggia davanti alla chiesa. Infatti la festa era anche chiamata “La Bona” in quanto ci si abbandonava ai balli (” mpertecata “e “ntrezzata “) e ai bagordi. La mattina del 24 ci si recava poi alla chiesa di San Giovanni a Teduccio, dove c’era l’usanza di far

San Giuvanne Battista mette ’o bbene e lleva ’o ttristo!

San Giuvanne Battista mette ’o bbene e lleva ’o ttristo! San Giovanni Battista, mette il bene e toglie il male. Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni Evoca il proverbio il santo a cui è dedicato il giorno, una festa quella di San Giovanni, che è celebrata in molti luoghi in modi differenti, con lanterne, fuochi d'artificio e falò. L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco. San Giovanni, un santo dagli impegni molteplici, che non sa a chi dare i resti. che è invocato contro l'emicrania, è il protettore di città, sorgenti e associazioni benefiche, protegge albergatori, addetti alle mense, le autostrade, cantori e cantanti, cardatori, coltellinai, conciatori, musicisti e fabbricanti di strumenti musicali, lavoratori e c

Natività di San Giovanni Battista

Oggi - 24 giugno 2024 - lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario, la Chiesa celebra la solennità della Natività di San Giovanni Battista. Giovanni il Battista è l’unico santo di cui la liturgia ricordi non solo il giorno della morte, ma anche quello della nascita, il 24 giugno, sei mesi prima della venuta al mondo di Gesù. La data di questa festività, infatti, è stata fissata dalla Chiesa rispettivamente sei mesi prima del Natale e tre dopo l’Annunciazione, basandosi sulle parole che l’Arcangelo Gabriele rivolse a Maria, riferendosi alla di lei cugina Elisabetta, come riportate nel Vangelo secondo Luca: “… E questo è il sesto mese per lei …” (Lc 13, 6). D’altronde, come ancora ci permette di capire il primo capitolo del Vangelo di Luca, la data di nascita di Giovanni Battista è desumibile dai richiami storici, intrecciandola strettamente a quella di Gesù (cfr. Lc 1). Yehohanàn o Ioannes (Giovanni), questo il suo nome rispettivamente nel materno ebraico (traslitterato nel nostro a