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San Folco Scotti, vescovo

Oggi - 26 ottobre 2024 - sabato della XXIX settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Folco Scotti, vescovo. Folco - questo il suo nome di battesimo - nacque nel 1164 o 1165 a Piacenza, allora libero comune dell’Italia settentrionale, sulla riva del fiume Po (oggi capoluogo di provincia della regione Emilia-Romagna, al confine con la Lombardia), quando la città faceva parte della “Lega Lombarda”. La sua famiglia d’origine era - con ogni probabilità - imparentata con l’omonima nobile e ricca casata, forse di origine irlandese, che stava in quel momento affermandosi come una delle preminenti della città. Verso il 1185, sui vent’anni, assecondando una già evidente vocazione religiosa, si unì, benché laico, ad una comunità di sacerdoti piacentini che vivevano insieme come i monaci, col nome di “Canonici Regolari di Sant’Eufemia”, in una casa appartenente alla chiesa che portava il nome della stessa santa, nel centro storico cittadino. I preti lo istruirono adeguatamente ed egli frequentò verosimilmente il locale seminario, anche se non si sa quando avvenne la sua ordinazione presbiteriale. In seguito, consapevoli delle sue grandi capacità, lo mandarono a frequentare la più illustre scuola teologica dell'epoca, presso l’importante università della Sorbona a Parigi (Regno di Francia). Conseguita la laurea in teologia, fece rientro a Piacenza, dove si dimostrò eccellente predicatore capace di ottenere numerose conversioni, mentre, forte dell’autorevole titolo accademico conseguito, gli si spalancavano le porte verso incarichi di responsabilità. Così, nel 1195 circa diventò Priore dei predetti Canonici e, in seguito, Arciprete della locale cattedrale. Gli atti relativi certificano che amministrò responsabilmente i beni della chiesa piacentina e che sollecitò i suoi confratelli alla vita in comune, di cui sostenne sempre la necessità. Nel 1210, intanto che cresceva la sua fama di santità, fu nominato vescovo di Piacenza. Mantenne la carica per sei anni, fino al 1216, poi, rimasta vacante la sede vescovile di Pavia nell’attigua Lombardia (oggi capoluogo di provincia della Regione Lombardia), il neo eletto Papa Onorio III (dal 1216 al 1227) lo trasferì a quest’ultima sede, dove rimase fino alla fine. Questo nuovo incarico si rivelò ben presto alquanto difficile da gestire, atteso che le due città di Piacenza e Pavia erano da sempre acerrime rivali, divise e avversarie su tutto, con antiche e nuove ragioni di conflitto. Una situazione del genere avrebbe scoraggiato chiunque, tanto più che Folco aveva già diversi incarichi di responsabilità da seguire e che, nel clima di acceso campanilismo fra le due città, era malgiudicato dai cittadini di entrambe, sia pure per ragioni diverse. Tuttavia, convinto che spetti ai Pastori alimentare la comunione delle proprie collettività, si pose l’obiettivo di mettere fine alla storica e apparentemente irrisolvibile ostilità tra le due città, creando una comunità unita. Volle essere un “punto di riferimento” per tutti, piacentini e pavesi insieme. Con il suo sant’esempio, la parola e la perseveranza, vinse la sfida e passò alla storia come uno straordinario pacificatore. In effetti, la pace fu presto ristabilita tra i due centri antagonisti, in maniera stabile e duratura. Morì verosimilmente a Pavia il 16 dicembre 1229, dove i resti sono tuttora conservati nella Cattedrale.
Immagine: "San Folco Scotti", olio su tela dipinto, tra il 1900 ed il 1910 circa, dal pittore di Piacenza Pacifico Sidoli (1868-1963). L'opera si trova presso la chiesa di Sant'Eufemia a Piacenza (regione Emilia-Romagna).
Roberto Moggi
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