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’A mana deritta se serve d’ ’a mancina.

’A mana deritta se serve d’ ’a mancina.
Alcune volte per fare del bene occorre far ricorso a persone o mezzi poco leali ed onesti. Il fine giustifica i mezzi.
Tra le varie metafore che caratterizzano le mani, con i pregi e i difetti a loro attribuiti, in contrapposizione al detto che esprime una collaborazione, con una mano che lava l'altra e tutte e due lavano il viso, il proverbio presenta il contrasto tra la mano giusta e la sbagliata, che ci fa venire in mente l'altro adagio "Non sappia la sinistra ciò che fa la mano destra".
La stretta di mano, nel saluto, è tradizione antica di millenni ed è la destra che si porge vuota nel saluto, come gesto di intesa e di fiducia, essendo la destra quella che impugnagnava un'arma, a cui si è aggiunto che è la mano che benedice, rispetto alla sinistra, interpretata come quella del diavolo.
L'attributo dritta del proverbio è entrato in uso anche nel linguaggio di marina, così che il "barra a dritta" significa girare a destra, ma in questo caso definisce l'onestà delle persone e dei loro modi di procedere, rispetto a quelle disoneste e inaffidabili, evidenziando come si possa essere costretti a servirsi di quest'ultime, per ottenere uno scopo altrimenti irraggiungibile.
Si attribuisce al Macchiavelli la frase “il fine giustifica i mezzi”, che da lui non sembra mai sia stata scritta. Il “fine”, ovvero la conquista e la conservazione del potere politico, a giustificazione dell'uso, ogniqualvolta fosse necessario, della crudeltà, della dissimulazione, della forza e dell'astuzia. In breve, dell'assoluta mancanza di scrupoli che caratterizzano le persone rette e oneste.
Fare ricorso a persone e metodi disonesti, per conseguire uno scopo in qualsiasi modo, significa adattarsi a un compromesso, termine che di per sé può essere anche positivo nel rappresentare in venirsi incontro tra due parti, ma evidenziato in negativo dal verbo compromettere, per un comportamento del tutto spregiudicato e disonesto.
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