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30 Settembre e rimembranze di trascorsi studi

30 Settembre e rimembranze di trascorsi studi, spesso allietati da rappresentazioni comiche come in questo caso, ad alleggerire la fatica dell'apprendistato.
A dì trenta settembre il marchesino,
d’alto ingegno perché d’alto lignaggio,
diè nel castello avito il suo gran saggio:
di toscan, di francese e di latino.
Ritto all’ombra feudal d’un baldacchino
con voce ferma e signoril coraggio,
senza libri provò che paggio e maggio
scrìvonsi con due g come cuggino.
Quindi, passando al gallico idioma,
fè noto che jambon vuol dir prosciutto,
e Rome è una città simile a Roma.
E finalmente il marchesino Eufemio,
latinizzando esercito distrutto,
disse exercitus lardi, ed ebbe il premio!
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L'avvicendarsi, in qualsiasi epoca,
di figli, figliastri e figli d'indicibile progenie.
I pochi a camminar sempre in discesa
e i tanti affaticati da salite impervie
ed un vantaggio sconosciuto ai primi,
la gioia che produce il pianoro inaspettato,
che allevia il faticoso camminare.
Basta poco per allietar chi vive
modestamente e con poche pretese,
mentre per chi possiede tutto,
è un tutto inesistente,
che si può dire ch'equivalga a niente,
chi troppo ha, ignora il desiderio
che riesca finalmente a soddisfare,
accumulando solo beni che già ha.
Quanto alla condizione dell'umanità,
è sempre la stessa e,
a seconda di come si nasce,
se dalla parte cosiddetta giusta,
dove l'uguaglianza è rappresentata
da quelli più uguali
o dalla quella sbagliata
di quelli che sono meno uguali.

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