Passa ai contenuti principali

L'essere e il nulla

Il grande imperatore romano Marco Aurelio scrisse un libro anche filosofico, intitolato "Colloqui con sè stesso". Egli riteneva che nulla nasca dal nulla e che nulla finisca nel nulla. Il poeta Ugo Foscolo, al riguardo, parlò del "nulla eterno". Un filosofo italiano moderno, Emanuele Severino, sosteneva che c'è solo l'essere. Persino i nostri pensieri e i nostri sentimenti, anche dopo la nostra morte, in qualche modo misterioso, sopravvivono a noi. In poche parole, esiste solo l'essere e non c'è il nulla. Al "nulla eterno di Foscolo" si oppone l'essere eterno che è Dio. Quando Mosè, sul monte Sinai, a Dio che gli parlava, chiese quale fosse il suo nome, la risposta fu: "Il Signore, l'Io sono."
L'apostolo Paolo, negli Atti degli Apostoli, sostenne che esiste solo Dio e noi viviamo, ci muoviamo e siamo in Lui. Egli ci ha creati e noi siamo un prodotto della sua creazione. Siamo nel giusto soltanto se riconosciamo Dio come Padre Creatore e ritorniamo a Lui come figliuoli suoi. Se ciò succede, godiamo della sua benedizione e protezione dal male il cui autore è il "Maligno" (il diavolo, cioè Satana).
---------------------------------------------------------------
 
Echi di un dio antropizzato dai quali mi distolgo, azzerando qualsiasi immaginazione che, ritengo, non può darmi che un idea deformata dal mio intelletto impreparato a concepire un'entità lontana milioni di anni luce da qualsiasi cosa io possa ipotizzare.
Le testimonianze di poche menti eccelse, che hanno arricchito il mio apprendistato su quante meravigliose realtà del creato, restano inconcepibili da persone come me, mi inducono ad azzerare qualsiasi cognizione e a rifugiarmi in una totale ignoranza, non professandomi ateo per partito preso, ma solo per prudenza, non volendo precludermi a priori una maggiore conoscenza, per quanto le possibilità che ciò avvenga, siano nel mio caso quasi, se non del tutto, nulle.

Commenti

Post popolari in questo blog

4 Ottobre 2023 - San Francesco d’Assisi

4 OTTOBRE 2023 - SAN FRANCESCO D' ASSISI Oggi - 4 ottobre 2023 - mercoledì della XXVI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Giovanni, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1181 o 1182 nel libero comune di Assisi (oggi in provincia di Perugia, regione Umbria, al centro circa della Penisola Italiana), da Pietro Bernardone o Di Bernardone (casato cui alcuni studiosi aggiungono “Dei Moriconi”) e da madonna Pica, insigniti dei rispettivi titoli onorifici di “messere” e madonna” quali rappresentanti della borghesia emergente della città. Il padre, che grazie al commercio di stoffe e tessuti con la Francia aveva raggiunto prestigio e ricchezza, cominciò subito a chiamarlo con l’allora insolito soprannome di Francesco, proprio con riferimento al paese d’oltralpe commerciando col quale aveva fatto fortuna, che divenne il suo appellativo abituale [FF (“Fonti Francescane”) 1395]. Le Fonti e le varie agiografie non pa

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta, perché il suo scopo non è arrivare Lao Tsu Il viaggio della vita, senza prefiggersi mete e né desiderare alcun arrivo, semplicemente godendo di tutte le trasformazioni del qui e adesso, coscienti che la mutazione è sempre in atto, sconvolgendo l'esistenza di chi si aggrappa a certezze, tanto desiderate perché rassicuranti, ma purtroppo sempre deludenti. Il traguardo della vita non è altro che un continuo cambiamento in atto, che sarà adeguato a quello che è realizzato nel percorso e che è da conseguire specialmente da chi teme la fine della vita, affinché realizzi che l'eternità dell'esistenza è al di là di qualsiasi soluzione di continuità, immaginata da chi vive una vita materiale, al di fuori di un minimo di spiritualità. Nella società in cui viviamo, ci infarciscono di cognizioni, ma non ci insegnano a imparare a vivere, affinché fin dalla prima giovinezza riusciamo a realizzare che la vita sulla terra non è che la preparazio

190830 - Liberi dalle aspettative

  TCNCH - 190830 I pensieri di una persona qualunque consapevole di esserlo specialmente rispetto al prossimo.   Non aspettarti dagli altri quello che tu faresti al loro posto. Non sei il metro del mondo   È possibile che siamo convinti di esprimerci con l'atteggiamento e le parole giuste verso gli altri e di non riceverne sempre il riscontro che riteniamo adeguato, ma spesso tendiamo a confondere quella che riteniamo sia la nostra sensibilità con le aspettative che consideriamo doverose da parte del prossimo verso di noi. Quindi, in tali casi, non si tratta tanto di sensibilità, quanto di un atteggiamento egoistico che pretende quello che ritiene dovuto in certe relazioni, che siano di parentela, di amicizia o altro. Cerchiamo di avere meno aspettative possibili dalla vita, dai doveri di famiglia, dal lavoro, dal prossimo e da qualsiasi altra cosa. Impariamo ad agire senza aspettarci ringraziamenti, encomi e riconoscenze. Se ci riusciremo, potremmo scoprire di esserci