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30 Marzo 2023 - San Leonardo Murialdo

30 MARZO 2023 - SAN LEONARDO MURIALDO
Oggi - 30 marzo 2023 - giovedì della V settimana del tempo di Quaresima, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Leonardo Murialdo, sacerdote. Leonardo, questo il suo nome di battesimo, nacque il 26 ottobre 1828 a Torino, capitale dell’allora Regno di Sardegna (oggi capoluogo della regione Piemonte, nel nord-ovest della Penisola Italiana), da un'agiata famiglia borghese che contava ben nove figli. Rimasto orfano di padre a soli cinque anni, crebbe in un contesto familiare cristianamente impegnato, nonostante l’acceso anticlericalismo di quei tempi. Ricevuta in casa la prima istruzione, entrò nel 1836 col fratello Ernesto nel Collegio dei Padri Scolopi di Savona, nel medesimo regno (oggi capoluogo dell’omonima provincia della Liguria), dove ricevette una formazione umana e religiosa che gli sarà fondamentale per tutta la vita. Sentì in quegli anni la chiamata al sacerdozio, contrastata però da una grave crisi esistenziale. Nel 1845, tornato a Torino, s’iscrisse alla facoltà teologica dell’università come “chierico esterno”, secondo l’uso di quei tempi per gli appartenenti alle famiglie agiate. Nella capitale sabauda, persa la madre un anno prima di laurearsi, fu ordinato prete il 20 settembre 1851. Il novello Don Leonardo - cui la sofferenza per la prematura scomparsa del padre aveva acceso una sincera “paternità spirituale” per i più giovani - iniziò subito il suo apostolato nel povero quartiere torinese di Vanchiglia, presso l’Oratorio dell’Angelo Custode. Le miserie cui provvedere erano innumerevoli, capitò pure che genitori morenti gli affidassero i figli perché li crescesse. Un giorno, incontrato un piccolo spazzacamino disperato, lo ospitò in casa propria. Insomma, egli scelse di condividere la vita dei poveri, diventando il prete dei quartieri più miseri, degli spazzacamini, dei carcerati, dei ragazzi abbandonati. Il Cielo volle che, nel 1857, conoscesse il sacerdote Giovanni Bosco (1815-1888), anch’egli futuro santo, il quale divenne suo amico e gli diede grande fiducia, incaricandolo della direzione dell’Oratorio San Luigi, presso la stazione ferroviaria centrale di Porta Nuova. Il 17 marzo 1861, data della proclamazione del Regno d’Italia, la cui capitale rimase provvisoriamente Torino, divenne cittadino del nuovo regno. Nel 1865 si recò a Parigi (Francia), per approfondire la teologia presso il seminario Saint-Sulpice, soggiornando brevemente anche a Londra in Inghilterra. Tornato nella sua città nel 1866, gli fu affidata la direzione del collegio detto degli “Artigianelli”, dove i giovani poveri erano istruiti e preparati a un mestiere. Sarà questo il maggiore impegno della sua vita, che porterà avanti per ben trentaquattro anni a costo di enormi sacrifici. Il successivo anno 1867, nel capoluogo piemontese, con alcuni collaboratori tra cui il futuro Servo di Dio Don Eugenio Reffo (1843-1925), diede inizio alla “Confraternita laicale di San Giuseppe”, non pensando solo ai bisogni del momento, ma guardando alle necessità future della gioventù e dei lavoratori. Per lo stesso motivo nel 1870 assunse la direzione dell’oratorio cittadino di San Martino. La sua accesa carità aveva a cuore soprattutto la sorte degli operai, sfruttati, malpagati, spesso vittime di padroni esosi e della loro stessa disorganizzazione. Il mondo operaio, infatti, costituiva l’altra emergenza sociale cui provvedere. Leonardo rispose anche in questo caso in modo lungimirante, puntando a formare tra gli operai un senso di mutua solidarietà che li rendesse coscienti dei propri diritti. Nella sua Torino s’impegnò per i disoccupati, per le donne e i ragazzi che lavoravano in fabbrica, organizzando nel 1871 l’istituzione detta “Unione degli Operai Cattolici”, di cui fu poi assistente ecclesiastico. Nello stesso anno fu tra i promotori delle biblioteche popolari cattoliche. Fondò poi l’associazione “della Buona Stampa” e nel 1876 fu tra gli ideatori, con il futuro Venerabile Paolo Pio Perazzo (1846-1911), del giornale “La Voce dell’Operaio” (oggi settimanale diocesano dal titolo “La Voce del Popolo”), che ebbe un ruolo importante nella storia del movimento operaio italiano. Dopo aver viaggiato spesso fino al meridione d’Italia per conoscere le realtà d’assistenza esistenti nelle altre città, il 19 marzo 1873, festa del Santo Patriarca di cui era grande devoto, fondò la “Pia Società Torinese di San Giuseppe”, concepita affinché i bambini abbandonati potessero fare l’esperienza della fede e della carità cristiana. Nel 1877 si ammalò gravemente, ma Don Bosco gli assicurò che la sua vita sarebbe stata ancora lunga, e così fu. L’anno dopo, 1878, fondò una colonia agricola per giovani a Rivoli (provincia di Torino), cui fecero seguito altre istituzioni simili in vari paesi del Piemonte. Nel 1883, estese il suo raggio d’azione oltre i confini regionali, chiamando alla collaborazione diretta quanti si erano formati nelle sue istituzioni. Suo grande assillo fu sempre la pesante situazione debitoria delle varie fondazioni, cui fece fronte, a volte, di tasca propria. Il figlio della borghesia amico dei poveri organizzò pure collette davanti al celebre Santuario cittadino della Consolata. Infaticabile, partecipò a molti congressi e le sue iniziative furono le prime nel loro genere in Italia. Promosse un “Ufficio di Collocamento cattolico” nel 1876; inaugurò una casa-famiglia per operai nel 1878; fondò un dopolavoro nel 1878; una cassa di mutuo soccorso nel 1879 e la cosiddetta “Opera dei Catechismi Serali” per giovani operai, nel 1880. Nel 1892, sempre evangelicamente battagliero, scrisse al sindaco di Torino per denunciare lo sfruttamento dei giovani lavoratori, presentando un accurato progetto di riforma che prevedeva l’obbligo scolastico fino ai quattordici anni, l’abolizione del lavoro notturno, il riposo festivo e la giornata lavorativa di otto ore. Le idee e le azioni sociali di Leonardo, all’avanguardia per i tempi, troveranno poi la loro consacrazione nell'enciclica “Rerum Novarum” (“Delle cose nuove”), promulgata il 15 maggio 1891 da papa Leone XIII, con la quale per la prima volta la Chiesa cattolica prese posizione in ordine alle questioni sociali e fondò la propria moderna dottrina in tale ambito. Ormai vecchio, stanco e malato, nel 1899 fondò ancora la “Lega del Lavoro” e, in un tempo in cui ai cattolici non era permesso impegnarsi in politica e nel sociale, privandoli del diritto di essere “eletti ed elettori”, formò anche i cosiddetti “Comitati elettorali cattolici” per favorire il loro ingresso nella vita politica. Leonardo morì, a causa di una polmonite, il mattino del 30 marzo 1900. Sepolto nel cimitero comunale, fu in seguito trasferito nella parrocchia cittadina di Santa Barbara. Dal 1971 è venerato nel monumentale Santuario della Madonna della Salute, nel quartiere Borgo Vittoria. E’ stato beatificato nel 1963 e canonizzato il 3 maggio 1970, sempre a Roma, dal medesimo papa San Paolo VI.
Roberto Moggi
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