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30 Novembre 2022 - Sant’Andrea, apostolo

30 NOVEMBRE 2022 - SANT' ANDREA APOSTOLO
Oggi - 30 novembre 2022 - mercoledì della I settimana del Tempo d’Avvento, la Chiesa celebra la festa di Sant’Andrea, apostolo. Andreas (Andrea), questo il suo nome, d’origine ellenica, sia in greco sia in latino, è il primo apostolo di Gesù di cui si parla nei Vangeli, citato dall’evangelista Giovanni alla fine del capitolo iniziale del suo libro (Cf. Gv 1). L’evangelista lo descrive mentre con un amico, sulla riva del lago di Tiberiade o Galilea (detto anche di Genesaret, di Chinneret e talvolta mar di Galilea), ascoltava la predicazione di San Giovanni Battista. Questi chiamava alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio, l'Emmanuele che il popolo ebreo attendeva con fede incrollabile, colui che sarebbe stato la salvezza d'Israele, era prossimo a venire. Il Battista, vedendo passare proprio in quel momento Gesù, da lui stesso battezzato il giorno prima, lo indicò agli astanti proclamando a gran voce che era lui l’Agnello di Dio, colui che toglie i peccati del mondo. Queste parole spinsero immediatamente Andrea e il suo amico verso Gesù, che raggiunsero. Andrea gli domandò dove abitasse, ricevendone l’invito a seguirlo per poterlo vedere. Subito conquistato dalla Sua parola, si convinse d'aver trovato il Messia e corse a informare il fratello Simone. Così, pure quest’ultimo si presentò al Maestro. Gesù, fissando lo sguardo su di lui e mostrando di conoscerlo molto bene, gli disse che il suo nome era Simone, figlio di Giovanni (altro nome di Giona), ma che d’ora in poi si sarebbe chiamato Cefa (che in aramaico vuol dire “roccia” o “pietra”), quindi Pietro (Gv 1, 35-42). Andrea, che con il fratello Simone detto Pietro, come dice l’evangelista Matteo, era figlio di Giona (Mt 16, 17), era nato a Bethsaida di Galilea, piccolo centro a circa tre chilometri a nord del lago di Tiberiade, verosimilmente negli ultimi decenni del I secolo a.C., forse nell’anno 6. Col fratello Simon Pietro condivideva il mestiere di pescatore, che esercitava nel predetto lago e, come chiarisce l’evangelista Marco, la stessa casa nel vicino paese di Cafarnao (Mc 1, 21-29). Con la conoscenza del Signore venne anche la chiamata, come ci dice l’evangelista Matteo. Andrea e suo fratello erano tornati al proprio lavoro di pescatori sul “mar di Galilea”, quando passò Gesù e disse loro di seguirlo, poiché avrebbe fatto di loro “pescatori di uomini”. Lasciarono tutto di colpo e lo seguirono (Mt 4, 18-20). Da quel giorno Andrea non abbandonò più il Maestro. Attraverso Marco evangelista, troviamo poi Andrea nel ristretto gruppetto di apostoli (lui, Pietro, Giacomo e Giovanni), che sul Monte degli Ulivi presso Gerusalemme, “in disparte”, interroga Gesù sui segni degli ultimi tempi. La risposta del Signore, nota come “discorso escatologico” (cioè teso a indagare il destino ultimo del singolo individuo, dell'intero genere umano e dell'universo), insegna loro come prepararsi alla venuta del Figlio dell’Uomo, che giungerà "con grande potenza e gloria" (Cf. Mc 13). Attraverso l’evangelista Luca, il nome di Andrea compare ancora nel I capitolo degli Atti degli Apostoli, unitamente a quelli degli altri apostoli, rientrati a Gerusalemme dopo l’Ascensione del Signore (Cf. At I). La Scrittura non dice altro di lui. Secondo il teologo greco Origene (185-254), la cui testimonianza è raccolta dal vescovo greco Eusebio di Cesarea (ca. 265-340).nella sua “Storia Ecclesiastica”, Andrea, Pieno di Spirito Santo dopo la Pentecoste, avrebbe predicato con successo nelle regioni della Frigia (nell'odierna Turchia asiatica centrale); dell'Epiro (tra le attuali Albania meridionale e Grecia nord-occidentale); della Tracia (tra il nord-est della Grecia, il sud della Bulgaria e la Turchia europea); in Asia Minore, nelle regioni della Bitinia e del Ponto (sull’attuale litorale turco del Mar Nero) ed evangelizzato anche la Scizia (nell’odierna Russia meridionale), giungendo fino al fiume Volga. È perciò onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia, dove, essendo presentato nel Vangelo di Giovanni come il primo discepolo che seguì Gesù, la tradizione ortodossa lo chiama “Protokletos”, cioè il primo chiamato. Andrea, proseguendo il suo apostolato fra pericoli e ostacoli senza fine, giunse infine a Patrasso capoluogo dell’Acaia (la regione più settentrionale del Peloponneso in Grecia), ove sparse in abbondanza il buon seme di Cristo. Ma, a contrastare la sua attività sorse la persecuzione del superbo e spietato console romano Egea, che lo fece arrestare in quest’ultima città e rinchiudere in un tetro carcere, condannandolo ad essere crocifisso. Grande fu la gioia che provò Andrea alla vista della croce, felice di poter donare la sua vita per il Signore. Nell’anno 60 circa d.C. subì quindi il supplizio della crocifissione su una croce a forma di “X”, che sarebbe stata da allora in poi detta “Croce di Sant’Andrea”. Avvinto al rozzo legno per due giorni spasimò tra atroci dolori, esaltando il Signore e predicando Gesù Cristo al popolo astante, prima di morire. Le sue reliquie sono tutt'oggi custodite nella chiesa a lui intitolata a Patrasso (Grecia), in una speciale urna. Parti minimali delle stesse, tuttavia, sarebbero custodite presso la chiesa madre di San Nicola in Gesualdo (provincia di Avellino, regione Campania), nel duomo di Sant'Andrea di Amalfi (provincia di Salerno, regione Campania), nella chiesa di Sant'Andrea e Sant'Alberto a Varsavia (Polonia) e nella cattedrale di Santa Maria a Edimburgo in Scozia, nazione della quale è il patrono e che ha inserito nel proprio vessillo la stessa sua croce. Nel 2007 una reliquia del santo è stata consegnata dal vescovo di Amalfi al Patriarca Ecumenico Bartolomeo, affinché fosse conservata nella sede del Patriarcato presso la cattedrale di San Giorgio in Costantinopoli (attuale Istambul, Turchia).
Roberto Moggi <

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