Passa ai contenuti principali

Il cieco, il cane guida ed una donna

 


Spesso lo vedevo sul tram la mattina, salito prima di me, e spesso la sera lo trovavo al capolinea, vicino alla stazione, in attesa del tram per rincasare. Evidentemente aveva un lavoro in città. Sempre insieme al suo cane. Non si comportava come chi, nell'attesa di un tram o d'altro, legge, passeggia su e giù, si guarda intorno o parla con qualcuno. Con grandi occhiali scuri, stava fermo, immobile per tutto il tempo dell'attesa, non un gesto, un muovere del capo, in un atteggiamento ieratico oserei dire, con una sua solennità. Anche il cane, un pastore tedesco, non si comportava come di solito si comportano altri cani, sembrava così compreso, nel suo compito, da non potersi permettere anche il minimo movimento. Sembravano due statue.

Qualche volta, trovandomi vicino, azzardai qualche banalità tipo "Eccolo, sta arrivando", il tram ovviamente. Mi rispondeva educatamente in tono pacato e conciso, senza mutare l'atteggiamento del volto. Le volte che, nella ressa che si formava per salire sul mezzo, mi capitava vicino, cercavo di fornirgli più spazio possibile, ma nemmeno tanto, ci si sarebbe ficcato qualcun altro impegnato nell'arrembaggio e molto meno delicato verso chiunque, ciechi compresi. Era una pena vederlo spintonato senza alcun riguardo, col cane che spariva in mezzo alla folla e chissà le pedate che riceveva. Bene o male, riusciva a salire e si posizionava, insieme al cane, dietro al tramezzo davanti al quale si trova il guidatore, nei limiti concessi dall'affollamento.
Una volta, capitò una donna. Era bassina, di una certa età, con i capelli neri raccolti sulla nuca. Sembrava un'india o una filippina, era graziosa e probabilmente straniera. La donna restò sbalordita a guardare il cane, si vedeva che era presa da un'indicibile emozione. Guardava il cane con gli occhi spalancati e poi chi aveva intorno e poi il cane, con una sequenza ripetitiva. Sembrava così commossa da essere vicina al pianto e ripetutamente guardando il cane e gli astanti, sembrava chiedere un conforto ed una conferma per l'emozione che provava, come se si chiedesse se fosse possibile che altri non provassero lo stesso sentimento. Poi, per tutto il tragitto fino alla sua fermata, restò a guardare il cane con adorazione. Apprestandosi a scendere, ebbe un ripensamento, si voltò verso il cane e gli fece una delicata e fuggevole carezza, quasi avesse timore di toccarlo, un timore reverenziale, gli dette un ultimo sguardo e scese.
Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla, quella donna.
rm

Commenti

Post popolari in questo blog

4 Ottobre 2023 - San Francesco d’Assisi

4 OTTOBRE 2023 - SAN FRANCESCO D' ASSISI Oggi - 4 ottobre 2023 - mercoledì della XXVI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Giovanni, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1181 o 1182 nel libero comune di Assisi (oggi in provincia di Perugia, regione Umbria, al centro circa della Penisola Italiana), da Pietro Bernardone o Di Bernardone (casato cui alcuni studiosi aggiungono “Dei Moriconi”) e da madonna Pica, insigniti dei rispettivi titoli onorifici di “messere” e madonna” quali rappresentanti della borghesia emergente della città. Il padre, che grazie al commercio di stoffe e tessuti con la Francia aveva raggiunto prestigio e ricchezza, cominciò subito a chiamarlo con l’allora insolito soprannome di Francesco, proprio con riferimento al paese d’oltralpe commerciando col quale aveva fatto fortuna, che divenne il suo appellativo abituale [FF (“Fonti Francescane”) 1395]. Le Fonti e le varie agiografie non pa

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta, perché il suo scopo non è arrivare Lao Tsu Il viaggio della vita, senza prefiggersi mete e né desiderare alcun arrivo, semplicemente godendo di tutte le trasformazioni del qui e adesso, coscienti che la mutazione è sempre in atto, sconvolgendo l'esistenza di chi si aggrappa a certezze, tanto desiderate perché rassicuranti, ma purtroppo sempre deludenti. Il traguardo della vita non è altro che un continuo cambiamento in atto, che sarà adeguato a quello che è realizzato nel percorso e che è da conseguire specialmente da chi teme la fine della vita, affinché realizzi che l'eternità dell'esistenza è al di là di qualsiasi soluzione di continuità, immaginata da chi vive una vita materiale, al di fuori di un minimo di spiritualità. Nella società in cui viviamo, ci infarciscono di cognizioni, ma non ci insegnano a imparare a vivere, affinché fin dalla prima giovinezza riusciamo a realizzare che la vita sulla terra non è che la preparazio

190830 - Liberi dalle aspettative

  TCNCH - 190830 I pensieri di una persona qualunque consapevole di esserlo specialmente rispetto al prossimo.   Non aspettarti dagli altri quello che tu faresti al loro posto. Non sei il metro del mondo   È possibile che siamo convinti di esprimerci con l'atteggiamento e le parole giuste verso gli altri e di non riceverne sempre il riscontro che riteniamo adeguato, ma spesso tendiamo a confondere quella che riteniamo sia la nostra sensibilità con le aspettative che consideriamo doverose da parte del prossimo verso di noi. Quindi, in tali casi, non si tratta tanto di sensibilità, quanto di un atteggiamento egoistico che pretende quello che ritiene dovuto in certe relazioni, che siano di parentela, di amicizia o altro. Cerchiamo di avere meno aspettative possibili dalla vita, dai doveri di famiglia, dal lavoro, dal prossimo e da qualsiasi altra cosa. Impariamo ad agire senza aspettarci ringraziamenti, encomi e riconoscenze. Se ci riusciremo, potremmo scoprire di esserci