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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

200628 - La creazione della felicità

#TCNCH - 200628 Se tendiamo a considerare che la nostra felicità dipenda sempre dalle persone o dai fatti esterni, ci sottoponiamo a una continua dipendenza e in balia delle circostanze che ci coinvolgono. Dalla dipendenza che si instaura, specialmente nell'infanzia e nell'adolescenza, quando abbiamo bisogno di modelli ai quali conformare la nostra vita, ad una autonomia intellettuale che raggiungiamo (e non tutti) nell'età adulta, per alcuni stati d'animo, in questo caso la felicità, tendiamo a restare dipendenti. Come faccio ad essere felice, se non ho una compagnia o non sia accaduto qualcosa che mi renda tale? Ma, intanto, sono io capace di rendere felice qualcuno (e qualche volta, la risposta è no)? Un ottimo esercizio per imparare ad essere felici è quello di cercare di rendere felici gli altri, come succede ogni volta che cerchiamo di insegnare qualcosa al prossimo e, a nostra volta, la impariamo meglio. Un altro bell'esercizio è quello

200620 - La conoscenza di noi stessi

#TCNCH_200620   "Se mi si riesce a convincere provandomi che le mie idee e le mie azioni sono scorrette, sarò felice di cambiare, perché ciò che io cerco è la verità, dalla quale nessuno ha mai ricevuto danno, mentre lo riceve chi persevera nel proprio errore e nella propria ignoranza" - Marco Aurelio, Pensieri, Libro VI Coltiviamo costantemente la conoscenza di noi stessi. Un atteggiamento che dovremmo sempre coltivare, quello di metterci costantemente in discussione. Quante tra le convinzioni che abbiamo rappresentano la verità o non sono che dei pregiudizi? Non ci irritiamo se qualcuno ci dimostra che una nostra certezza non è che un'opinione sbagliata, consentendoci di migliorare e di arricchire la nostra esperienza. Comportiamoci come eterni apprendisti, perché le lezioni della vita non finiscono mai, consapevoli che non esiste età nella quale potremmo essere certi di sapere tutto ciò che ci serve per vivere meglio. Più ci applicheremo in tale comportamento,

200620 - La conoscenza di noi stessi

#TCNCH_200620 Coltiviamo costantemente la conoscenza di noi stessi. Un atteggiamento che dovremmo sempre coltivare, quello di metterci costantemente in discussione. Quante tra le convinzioni che abbiamo rappresentano la verità o non sono che dei pregiudizi? Non ci irritiamo se qualcuno ci dimostra che una nostra certezza non è che un'opinione sbagliata, consentendoci di migliorare e di arricchire la nostra esperienza. Comportiamoci come eterni apprendisti, perché le lezioni della vita non finiscono mai, consapevoli che non esiste età nella quale potremmo essere certi di sapere tutto ciò che ci serve per vivere meglio. Più ci applicheremo in tale comportamento, sempre pronti a correggere i nostri errori, e meno incorreremo in frustranti delusioni che peggiorerebbero la nostra esistenza e la nostra salute. rm Home page    ARGOMENTI

200607 - Siamo noi stessi, curando e migliorando il nostro essere

#TCNCH - 200607 Siamo noi stessi, curando e migliorando il nostro essere, senza alcun bisogno di apparire in una veste che non ci appartiene. Eliminiamo qualsiasi desiderio di apparire, non solo giovani, ma con qualsiasi altro aspetto che non corrisponde a chi siamo realmente. Curando quotidianamente la nostra attività mentale e, nei limiti del possibile, quella fisica, non faremo fatica a sentirci giovani dentro di noi, senza alcun bisogno di sembrarlo al prossimo. Non curiamoci minimamente delle convenzioni e dei modelli che la società, con i media e certe comuni opinioni di massa, cercano d'imporre a chi si trova ad avere un'età anagrafica definita avanzata per l'influenza di stereotipi indotti dagli esempi peggiori, che alcuni rappresentanti della terza età hanno fornito in qualsiasi epoca. Convinciamoci che abbiamo tutta la capacità di cambiare l'avvilente scenario che spesso ci viene presentato come normalità, nell'ambito del quale dovremmo compo

200601 - L'abbraccio terapeutico

#TCNCH - 200601 Si accalappia il partner, come in una partita di Rugby, e lo si stringe quasi a fargli scricchiolare le ossa. Alternare l'abbraccio a dei vigorosi massaggi dietro la schiena, eseguiti in senso circolare, dal centro della vita, in su verso l'esterno e poi unendo le mani dietro il collo per scendere verso la vita e ricominciare e ancora e ancora, il tutto VI GO RO SA MEN TEEEEEE. E poi di nuovo un abbraccio strizzante e così via. Se un attimo prima c'è stata una discussione o un alterco, è ancora meglio, anzi è come il cacio sui maccheroni. Protrarre l'operazione il più possibile e ripeterla più volte al giorno, sempre fra o prima dei pasti, così che fa bene anche all'appetito e alla digestione, anche perché non c'è di peggio, per la salute, di avere l'abitudine di mangiare di malumore. Se si integra la terapia urlando a squarciagola parole affettuose ed inneggianti all'amore, oppure semplicemente strillando e ridendo a crepape