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Ogne bbella scarpa cu’ ’o tiempo addiventa scarpone

Ogni persona, per bella che sia stata in gioventù, con l’andare degli anni diventa brutta e rugosa.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Ci presenta, il proverbio, lo scenario nel quale ci presentiamo nella vita in relazione alle sembianze che mostriamo e come lo scorrere del tempo deformi le fattezze, dall'attrattiva che la gioventù, già di per sé stessa può rappresentare, alla poco gradevole fisionomia che assume l'aspetto nell'anzianità.
Il detto ci presenta gli estremi tra la bellezza e la bruttezza, che caratterizzano l'esteriorità delle persone e come il passar degli anni concorra a far diminuire la prima, col rimpianto che ne può seguire, facendo aumentare la seconda, con tutto il rammarico a cui può dare luogo.
Se ci riferiamo a individui appartenenti ad altre civiltà, con fisionomie diverse dalle nostre, non riusciamo a capire come tra di loro si trovano attraenti, perché il bello e il brutto di un aspetto, dipendono anche dai condizionamenti ricevuti nella società nella quale ci troviamo a vivere.
Si attribuisce allo scrittore Nuto Revelli la frase:
"Ah, la gioventù è una malattia dalla quale si guarisce presto!"
Una malattia che più trascorre il tempo dall'avvenuta guarigione e più sorge il desiderio di una ricaduta, che è resa impossibile da un'immunità poco piacevole e resa ancor peggiore dagli effetti collaterali dell'allegorico miglioramento, uno dei quali è la perdita dell'avvenenza, che nemmeno finisce li, per tutti i malanni fisici che si prospettano a molti dei "guariti".
La trasformazione che avviene, dalla giovinezza alla vecchiaia, non riguarda solo l'aspetto delle persone, ma anche la loro personalità.
Oltre al continuo rinnovamento delle cellule che, col tempo subisce anch'esso una trasformazione, anche la personalità degli individui subisce nell'arco della vita un costante numero di piccoli cambiamenti, che li fanno diventare, in vecchiaia, completamente diversi, rispetto a quando erano giovani.
Se nella gioventù si è belli, se non di modi, almeno di fattezze, la vecchiaia, l'unica soluzione che concede, è quella di saper diventare belli dentro, una qualità che è apprezzata da chi non si ferma alla superficialità dell'esteriorità.
Troppe ce ne sono di frasi che vorrebbero migliorare l'aspetto di una persona anziana, che leggiamo nel web, del tipo:
“Le rughe della vecchiaia formano le più belle scritture della vita, quelle sulle quali i bambini imparano a leggere i loro sogni.”
E non solo, perché “Un viso senza rughe è un cielo inespressivo, un pensiero superfluo.”
In quanto, “La storia di una vita spesso si legge tra le rughe.”
Rughe tanto celebrate e osannate che hanno fatto produrre ai fabbricanti di cosmetici un'innumerevole quantità di creme e di pomate antirughe, che più che far bene alle facce, riempiono le tasche degli imprenditori.
Riguardo al desiderio di eliminare o almeno arginare gli effetti prodotti dalla vecchiaia, sulle sembianze umane, la chirurgia estetica ha fatto passi da gigante, e vedi in giro donne con labbroni che desterebbero l'invidia degli appartenenti ad alcune etnie africane. Se si osservano le foto di una decina di soggetti, prima e dopo l'intervento estetico, i risultati assomigliano poco, o quasi per niente, alle loro precedenti fisionomie, ma in compenso, le foto fatte dopo, mostrano che almeno una certa somiglianza ce l'hanno tra di loro. Un fenomeno prodotto dallo stile del chirurgo estetico? Che sia così o no, ricorda, magari alla lontana, la creazione di manichini fatti in serie.
Abbiamo voglia a consolarci con la metafora che la botte vecchia produce il vino buono, ma certo è che la persona che cura il suo essere con l'inventiva, la creatività e l'entusiasmo che riesce a provare nel suo vivere, riesce a raggiungere sia la maturità, che l'anzianità che le è a seguire, facendo sì che il venir meno dell'attrattiva delle sue sembianze, sia compensato dal fascino della sua personalità, grazie al modo di come si comporta e come si esprime, in una sua gestualità particolare, che la rende ancora più attraente di un qualsiasi individuo bello esteriormente, ma vuoto dentro.
Siamo anziani e non più attraenti esteriormente? Non ci stanchiamo di continuare a curare la nostra personalità e i migliori pensieri che siano i più positivi ed edificanti per la nostra mente, che fanno da base ai modi di come ci comportiamo e come ci esprimiamo, e le persone con cui ci confrontiamo, nemmeno si accorgeranno dell'aspetto che mostriamo, almeno quelle che vanno oltre, senza fermarsi solo all'osservazione dell'aspetto estetico.
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