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’O bbusciardo ha dda tené bbone ccerevelle

Il bugiardo deve avere buona memoria per ricordarsi tutte le bugie che dice.
Da I proverbi napoletani a cura di Gianni Polverino, Presidente presso Napoli Centro Storico. Proverbi e Tradizioni
Il proverbio mette in evidenza come il bugiardo di natura debba porsi ad emulare Pico della Mirandola, grande studioso e filosofo vissuto in Italia alla fine del 1400, è passato alla storia, oltre che per i suoi scritti e i suoi studi di teologia, di filosofia, di astronomia, per la sua memoria prodigiosa, avendo sviluppato una tecnica mnemonica che facilitava la memorizzazione di qualsiasi dato.
Perché se pur non raggiungendo tale stato, il saper memorizzare e incasellare nel giusto modo le fandonie dette, mette al riparo il bugiardo dalle contraddizioni in cui facilmente cade, se oltre a essere mendace è anche distratta.
Una constatazione, quella espressa dall'adagio, che porta a consigliare spassionatamente la sincerità alle persone distratte e sempliciotte, anche se convinte di essere il contrario, perché la verità è sempre una, rispetto alla molteplicità delle menzogne e ricordarla è facile, mentre per rammentare le bugie, occorre una memoria di ferro, con l'ovvia deduzione che un bugiardo distratto è anche stupido.
Riguardo alla memoria, esaltata come dote da coltivare assiduamente, non solo deve farne tesoro qualsiasi individuo menzognero e anche chi non lo è, per i vantaggi che può conseguirne, ma anche la massa dell'elettorato, che purtroppo spesso ne difetta, come vediamo nelle situazioni che ci riportano le cronache
Si dice che la bugia faccia sempre poca strada e il bugiardo ne percorra ancora meno, ma spesso, più grande è la menzogna e più grandi le sono le probabilità che possa essere creduta, come si può osservare in tanti scenari che la politica ci mostra, che sia la nostra o l'internazionale, e le persone che si identificano nella la vituperata figura mendace menzionata dal proverbio, sono seguite e idolatrate come dei messia, da masse di creduloni sprovveduti, non solo di ragione, ma appunto anche di memoria, nel ricordarsi le panzane precedenti sostituite da quelle ascoltate nel presente.
Riguardo al fine dell'allenamento del cervello ricordato dal proverbio, che è doveroso coltivare dai bugiardi, diventa norma inderogabile per chi si trova nella mezza età, per quanto sia persona veritiera, non solo per smascherare le persone false, ma per far sì che la vivacità mentale contrasti al meglio la minacciosa demenza che si presenta col progredir degli anni.
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