Passa ai contenuti principali

26 Ottobre 2023 - San Folco Scotti

26 OTTOBRE 2023 - SAN FOLCO SCOTTI Oggi - 26 ottobre 2023 - giovedì della XXIX settimana del tempo ordinario, la Chiesa ricorda, tra i vari santi e beati, San Folco Scotti, vescovo. Folco nacque nel 1164 o 1165 a Piacenza, allora libero comune facente parte della “Lega Lombarda”, nell’Italia settentrionale, sulla riva del fiume Po (oggi capoluogo di provincia della Regione Emilia-Romagna, al confine con la Lombardia). La sua famiglia d’origine era, con ogni probabilità, un ramo cadetto impoverito dell’omonima nobile e ricca casata, forse di origine irlandese, che stava allora affermandosi come una delle preminenti della città. Verso il 1185, sui vent’anni, assecondando finalmente una precoce vocazione religiosa, fu accolto, benché laico, in una comunità di sacerdoti piacentini che vivevano insieme come i monaci, i “Canonici Regolari di Sant’Eufemia”, con sede nell’omonima chiesa del centro storico cittadino. Questi ultimi lo istruirono adeguatamente per il sacerdozio, anche se non si sa quando avvenne la sua ordinazione presbiteriale. In seguito, consapevoli delle sue grandi capacità, lo mandarono a frequentare la più illustre scuola teologica dell'epoca, presso l’importante università della Sorbona a Parigi (Regno di Francia). Conseguita la laurea in teologia, fece rientro a Piacenza, dove si dimostrò eccellente predicatore capace di ottenere numerose conversioni, mentre, forte dell’autorevole titolo accademico conseguito, gli si spalancavano le porte verso incarichi di responsabilità. Così, nel 1195 circa diventò Priore dei predetti Canonici e, in seguito, Arciprete della locale cattedrale. Gli atti relativi certificano che amministrò responsabilmente i beni della chiesa piacentina e che sollecitò i suoi confratelli alla vita in comune, di cui sostenne sempre la necessità. Nel 1210, intanto che cresceva la sua fama di santità, fu nominato vescovo di Piacenza. Mantenne la carica per sei anni, fino al 1216, poi, rimasta vacante la sede vescovile di Pavia nell’attigua Lombardia (oggi capoluogo di provincia della Regione Lombardia), il neo eletto Papa Onorio III (dal 1216 al 1227) lo trasferì a quest’ultima sede, dove rimase fino alla fine. Questo nuovo incarico si rivelò ben presto alquanto difficile da gestire, atteso che le due città di Piacenza e Pavia erano da sempre acerrime rivali, divise e avversarie su tutto, con antiche e nuove ragioni di conflitto. Una situazione del genere avrebbe scoraggiato chiunque, tanto più che Folco aveva già diversi incarichi di responsabilità da seguire e che, nel clima di acceso campanilismo fra le due città, era malgiudicato dai cittadini di entrambe, sia pure per ragioni diverse. Tuttavia, convinto che spetti ai Pastori alimentare la comunione delle proprie collettività, si pose l’obiettivo di mettere fine alla storica e apparentemente irrisolvibile ostilità tra le due città, creando una comunità unita. Volle essere un “punto di riferimento” per tutti, piacentini e pavesi insieme. Con il suo sant’esempio, la parola e la perseveranza, vinse la sfida e passò alla storia come uno straordinario pacificatore. In effetti, la pace fu presto ristabilita tra i due centri antagonisti, in maniera stabile e duratura. Morì verosimilmente a Pavia il 16 dicembre 1229, dove i resti sono tuttora conservati nella Cattedrale.
Roberto Moggi
Home page   ARGOMENTI

Commenti

Post popolari in questo blog

4 Ottobre 2023 - San Francesco d’Assisi

4 OTTOBRE 2023 - SAN FRANCESCO D' ASSISI Oggi - 4 ottobre 2023 - mercoledì della XXVI settimana del tempo ordinario, la Chiesa celebra la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Giovanni, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1181 o 1182 nel libero comune di Assisi (oggi in provincia di Perugia, regione Umbria, al centro circa della Penisola Italiana), da Pietro Bernardone o Di Bernardone (casato cui alcuni studiosi aggiungono “Dei Moriconi”) e da madonna Pica, insigniti dei rispettivi titoli onorifici di “messere” e madonna” quali rappresentanti della borghesia emergente della città. Il padre, che grazie al commercio di stoffe e tessuti con la Francia aveva raggiunto prestigio e ricchezza, cominciò subito a chiamarlo con l’allora insolito soprannome di Francesco, proprio con riferimento al paese d’oltralpe commerciando col quale aveva fatto fortuna, che divenne il suo appellativo abituale [FF (“Fonti Francescane”) 1395]. Le Fonti e le varie agiografie non pa

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta

Il vero viaggiatore non conosce la sua meta, perché il suo scopo non è arrivare Lao Tsu Il viaggio della vita, senza prefiggersi mete e né desiderare alcun arrivo, semplicemente godendo di tutte le trasformazioni del qui e adesso, coscienti che la mutazione è sempre in atto, sconvolgendo l'esistenza di chi si aggrappa a certezze, tanto desiderate perché rassicuranti, ma purtroppo sempre deludenti. Il traguardo della vita non è altro che un continuo cambiamento in atto, che sarà adeguato a quello che è realizzato nel percorso e che è da conseguire specialmente da chi teme la fine della vita, affinché realizzi che l'eternità dell'esistenza è al di là di qualsiasi soluzione di continuità, immaginata da chi vive una vita materiale, al di fuori di un minimo di spiritualità. Nella società in cui viviamo, ci infarciscono di cognizioni, ma non ci insegnano a imparare a vivere, affinché fin dalla prima giovinezza riusciamo a realizzare che la vita sulla terra non è che la preparazio

190830 - Liberi dalle aspettative

  TCNCH - 190830 I pensieri di una persona qualunque consapevole di esserlo specialmente rispetto al prossimo.   Non aspettarti dagli altri quello che tu faresti al loro posto. Non sei il metro del mondo   È possibile che siamo convinti di esprimerci con l'atteggiamento e le parole giuste verso gli altri e di non riceverne sempre il riscontro che riteniamo adeguato, ma spesso tendiamo a confondere quella che riteniamo sia la nostra sensibilità con le aspettative che consideriamo doverose da parte del prossimo verso di noi. Quindi, in tali casi, non si tratta tanto di sensibilità, quanto di un atteggiamento egoistico che pretende quello che ritiene dovuto in certe relazioni, che siano di parentela, di amicizia o altro. Cerchiamo di avere meno aspettative possibili dalla vita, dai doveri di famiglia, dal lavoro, dal prossimo e da qualsiasi altra cosa. Impariamo ad agire senza aspettarci ringraziamenti, encomi e riconoscenze. Se ci riusciremo, potremmo scoprire di esserci