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Suprematismo

Liberalità suprematista
Razzista io? Sei tu che sei negro, io che c'entro?

Suprematismo.

Una parola che va tanto di moda e spesso usata come il prezzemolo, se non ancora meglio, i cavoli a merenda, a sostituirne altre, edulcorandone il significato, come ad esempio razzismo, autarchia, Ku Klux Klan, fascismo, che sono diventate un po' troppo scomode, da aver bisogno di una patina che le rendesse più presentabili, per mezzo appunto di tale parola.
Parola poi, che definiva un movimento artistico sovietico creato dal pittore Kazimir Malevič intorno al 1913.
https://it.wikipedia.org/wiki/Suprematismo
Fatto sta che tale termine è piaciuto tanto, da essere fatto proprio dai fautori della supremazia bianca, definita qundi suprematismo bianco,
il movimento che sposa ideologie come il razzismo, l'identitarismo, il razzialismo e l'etnocentrismo, volte all'egemonia della "razza bianca" su quella nera e sulle altre. E altri argomenti correlati sono la segregazione razziale, il nazionalismo bianco, l'antisemitismo (con gli ebrei che non sono ritenuti veri "bianchi"), l'arianismo, il pregiudizio e la discriminazione contro le persone di colore.
https://it.wikipedia.org/wiki/Potere_bianco
Una parola usata come i cavoli a merenda, dicevo, perché m'è capitato di leggere addirittura "Suprematismo alimentare", quando sarebbe stato più appropriato il termine autarchia, oppure autonomia, ovvero il consumo di generi alimentari esclusivamente nazionali, che mi troverebbe abbastanza d'accordo.
Tanto per stare in tema, anche se piuttosto deprimente, riporto uno stralcio scritto nel libro che figura nel post, dall'autore che, nella visuale odierna, come suprematista, se la cavava molto bene.

"In generale, prestazioni creatrici si possono solo avere quando la capacità si sposa al sapere.
Un esempio mostrerà come l'umanità odierna pecchi in questa direzione. Di quando in quando, i giornali illustrati mettono sotto gli occhi del piccolo borghese tedesco una notizia:
Qua e là, per la prima volta, un Negro è diventato avvocato, professore, o pastore o alcunché di simile.
Mentre la sciocca borghesia prende notizia con stupore d'un così prodigioso addestramento, piena di rispetto per questo favoloso risultato della pedagogia moderna, l'ebreo, molto scaltro,sa costruire con ciò una nuova prova della giustezza della teoria, da inocularsi ai popoli, dell'egualglianza degli uomini.
Il nostro decadente mondo borghese non sospetta che qui in verità si commette un peccato contro la ragione; che è una colpevole follia quella di ammaestrare una mezza scimmia in modo che si creda di averne fatto un avvocato, mentre milioni di appartenenti alla più alta razza civile debbono restare in posti civili e indegni.
Si pecca contro la volontà dell'Eterno Creatore, lasciando languire nell'odierno pantano proletario, centinaia e centinaia delle sue più nobili creature, per addestrare a professioni intellettuali Ottentotti, Cafri e Zulù.
Perché qui si tratta proprio di un addestramento, come nel caso del cane, e non di un "perfezionamento" scientifico. La stessa diligenza e fatica, impiegata su razze intelligenti, renderebbe gli individui mille volte più capaci di simili prestazioni."
Da La mia battaglia (Mein Kampf). Ed. Bompiani
pag. 112

Capito come ragionava il caro Adolfo, che potremmo definire, visti i tempi, suprematista ante litteram? Un appartenente alla razza eletta, quella ariana in generale e tedesca in particolare, va da sé, viene istruito per mezzo dello studio, mentre un negro di qualsiasi etnia, al massimo, subisce un addestramento come può succedere a un cane.
E visto che ci siamo, diamo giusto un'occhiatina alla suggestiva interpretazione dello Ius soli.

"L'acquisto della cittadinanza si svolge non diversamente dalla ammissione ad un club auomobilistico.
Il candidato presenta la sua richiesta, si procede ad un'indagine, la richiesta è accolta, e un bel giorno gli si fa conoscere con un biglietto che è diventato cittadino dello stato. E la notizia gli è data in forma umorsitica; a colui che finora è stato uno Zulù o un Cafro si comunica che << è diventato tedesco >>!
Questo mirabile documento è redatto da un presidente di Stato. In un batter d'occhio, questo funzionario fa ciò che nemmeno il Cielo potrebbe fare. Un tratto di penna, e un Mongolo diventa un autentico <<Tedesco>>.
Non solo non ci si cura della razza di quel nuovo cittadino, ma non ci si preoccupa nemmeno della sua sanità fisica. Egli può essere roso dalla sifilide quanto vuole, tuttavia è benvenuto quale cittadino per lo Stato odierno, purché non rappresenti né un onere finanziario né un pericolo politico.
Così ogni anno quel mostro che è chiamato Stato assorbe elementi velenosi da cui non può più liberarsi.
..........
So che queste cose non si odono volentieri, ma non esiste nulla di più assurdo, di più irritante dell'odierno diritto di cittadinanza."
Idem
pag. 124-125.

Un interrogativo che, di questi tempi, sorge spontaneo:
Nel mondo occidentale, quanti ancora ragionano così, nascondendosi sotto la denominazione di suprematisti?

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