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Chi siamo, solo e semplicemente

Chi siamo, solo e semplicemente, al di là di qualsiasi convinzione di un'illusoria personalità, che ci distoglie dalla vera realtà e dalle possibilità del nostro essere.

IO sono un centro. Intorno a me ruota il mondo.
IO sono un centro di influenza e di potere. IO sono un centro di pensiero e di conoscenza. IO sono indipendente dal corpo. IO sono immortale e non posso essere distrutto. IO sono invincibile e non posso essere offeso.

da “Raja yoga” di yogi Ramacharaka
 
Quel "solo e semplicemente", anche se vero, detto così pecca di superficialità. Se nessuno ci ha preparato a tale realtà. possiamo considerare il testo soprascritto come inverosimile.
Ma, a prescindere dal crederci o non crederci, dove anche il "credere" e fermarsi lì non è altro che un espressione concettuale che non serve a niente, proviamo a sperimentare.
Proviamo a sperimentare, concentrandoci in una meditazione dove l'unico pensiero espresso consista in tali parole, ripetute in continuazione il più possibile.
Più ci concentreremo nella ripetizione e nel significato di tali parole, più ci avvicineremo a quella barriera al di là della quale si trova quell'IO che esprimiamo a parole senza conoscerlo.
Siamo abituati a definirci come "io" in relazione al nostro stato mentale, ma la nostra mente non è che uno strumento di quell'IO sconosciuto alla maggior parte di noi.
Via via che procediamo, si attenuerà l'importanza che diamo al corpo fisico col quale siamo abituati ad identificarci, considerandolo semplicemente come l'involucro nel quale esistiamo nella vita terrena, che non è che un corpo e non rappresenta noi.
In ciò c'è un paradosso, perché meno diamo importanza al corpo, con gli esercizi che facciamo, più siamo in grado di renderlo più sano con la nostra mente.
Pur immedesimandoci, con l'immaginazione, nel significato di ciò che ripetiamo, restiamo lucidi, vigili e guardinghi, perché è difficile accorgersi di quando si avvicina quella barriera.
Se eseguiamo un tale esercizio con distrazione, superficialità o faciloneria, potremmo incappare in brutte sorprese, anche solo affacciandoci ad una dimensione che è al di là di qualsiasi realtà ordinaria.
Se si è molto emotivi, impressionabili, presi da stati di ansia e altri disturbi simili, meglio astenersi specialmente da un esercizio troppo forzato.
In tal caso è meglio esercitarsi in modo molto blando, ma sempre restando vigili o, ancora meglio, cercare un insegnante esperto che sia in grado di tenere sotto controllo lo stato mentale dello sperimentatore, sapendo intervenire a tempo debito.
A prescindere da quanto espresso sopra, anche assumere tali espressioni a livello concettuale può servire ad aiutarci nella vita di ogni giorno, sempre ribadendo che credere con tutti noi stessi in qualsiasi cosa e basta, serve a poco, proprio come in qualsiasi religione che si sia convinti di professare, senza andare al di là della mera osservanza dei rituali.
Sempre poi che sia riuscito a spiegarmi, cosa che spesso riesce difficile a me stesso, quando mi inoltro in tali temi, anche se fanno parte del mio vissuto.
Quindi, chi legge e ritiene di essere una persona impressionabile, prenda tutto con molto beneficio d'inventario e sarà la cosa più saggia, mentre l'appassionato sperimentatore dovrà usare la massima prudenza.
rm
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