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210715 - Come sembra il tempo, con l'avanzare dell'età


#TCNCH - 210715
 
Con l'avanzare dell'età, il tempo sembra che diventi sempre più veloce.

"Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa. Ne chiedi il motivo? Tutto il tempo trascorso si trova in uno stesso luogo; lo vediamo simultaneamente, sta tutto insieme; ogni cosa precipita nello stesso baratro. E, del resto, non possono esserci lunghi intervalli in una cosa che nel complesso è breve.

La nostra vita è un attimo, anzi, meno di un attimo; ma la natura ci ha schernito dando un'apparenza di durata a questo spazio di tempo minimo: di una parte ne ha fatto l'infanzia, di un'altra la fanciullezza, poi l'adolescenza, il declino dall'adolescenza alla vecchiaia e la vecchiaia stessa. Quanti gradini ha collocato in una scala così corta!"
Da SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
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Ci avete fatto caso come Facebook sembra adeguarsi alla sensazione che abbiamo del tempo?
Mentre stiamo alla ricerca di qualche argomento che valga la pena di pubblicare (Sperando che lo trovino interessante anche gli appartenenti al gruppo), e c'imbattiamo in un post che troviamo interessante, di quelli che c'invogliano a scrivere qualcosa per una presentazione più adeguata, in quell'istante però, il tempo è poco per poter scrivere un commento adeguato e rimandiamo, ripromettendoci di ricercarlo per un altro momento più favorevole.
Fatto sta che che può passarci di mente la pagina o il gruppo, dove abbiamo rivenuto il post e, facendo su e giù nella Home, il post è come se si fosse volatizzato.
La successione dei post che appaiono e che poi sembrano volatizzarsi, ci fa pensare a l'impressione che abbiamo dello scorrere del tempo, ad una certa età, con anni, mesi e giorni e la sensazione che trascorrano in un soffio, come se per il tempo fossimo diventati una zavorra della quale non vede l'ora di liberarsi.
"Sembra ieri" una frase che fa da ritornello a quando ripensiamo a certi trascorsi della vita vissuti anche cinquant'anni fa.
"Da bambini come in vacanza.
L’ipotesi prevalente, sostenuta anche da diverse ricerche, vuole che questa impressione sia strettamente dipendente dal tasso di cambiamenti di cui facciamo esperienza. Per esempio, da bambini “tutto è nuovo”, e questo sperimentare e imparare continuamente cose diverse rende il tempo “denso” e pieno, aumentando la sensazione della sua durata."
Se tale spiegazione è valida e dando per scontato che lo sia, dovremmo cercare di uscire il più possibile dal tran tran quotidiano, per cercare di impegnarci in qualcosa di nuovo e cercare anche, per quanto ci sia possibile, di modificare le abitudini che abbiamo.
Un esempio elementare: riuscire ad alzarsi dal letto una o due ore prima del consueto, già dà un'altra impressione per come scorre la giornata e riuscire ad anticipare il momento di coricarsi facilita tale attività.
Tra i modi di reagire alla sensazione piuttosto penosa di come sembrano scorrere veloci le giornate, c'è quello di cercare di vivere, istante per istante, il presente nel modo più intenso che riusciamo a viverlo, cercando di ricordare il meno possibile il passato e curandoci ancor meno del futuro.
QUI E ADESSO è diventato un monito imprescindibile, da osservare 24 ore al giorno, con grinta, determinazione ed entusiasmo, perché l'ultimo scopo che abbiamo nella vita è quello di rendere quest'età che bene o male abbiamo raggiunta, come il periodo più significativo ed esaltante della nostra esistenza e non come siamo stati abituati a vederlo in tanti che l'hanno vissuto prima di noi e spesso in modo penoso, perché non hanno saputo prepararsi a come viverlo.
Le abitudini e i modelli che la società tende ad imporci, cercano di convincerci che le epoche più impegnative della vita siano rappresentate dalla giovinezza, come momento di apprendistato, e dall'età adulta, per gli impegni famigliari e di lavoro, mentre la terza età è vista come il periodo meno importante, quello in cui, come si dice, si tirano i remi in barca, nella speranza di un periodo di vita finale trascorso nel riposo e in serenità.
Non è così, il periodo dell'anzianità deve essere considerato e affrontato come quello più impegnativo e più faticoso, tanto da far apparire i trascorsi della gioventù, per quanto possano essere stati impegnativi e sofferti, come una bazzecola rispetto a ciò che l'ultima parte della vita ci presenta.
Quindi, se le occupazioni che abbiamo sono poche e siamo allettati dal beato riposo, come miglior traguardo che possiamo aver raggiunto, indulgervi è la cosa peggiore che possiamo fare e dobbiamo spronarci a inventarceli, gli impegni, al punto di far diventare la giornata troppo corta per assolverli e più la giornata sarà piena di interessi, che siano letture, hobby, faccende, frequentazione di palestre, di circoli e associazioni culturali o ricreative, o qualsiasi altra cosa che ci venga in mente, e più è come se fossimo riusciti a fermare il tempo, perché meno se ne ha e più sembra fermarsi.
Se siamo convinti che abbiamo raggiunto finalmente il tempo del sospirato riposo, abbiamo perso in partenza e sarà come se la nostra vita non veda l'ora di levarsi di torno.
rm

Commenti

  1. ... Eccellente! Sento una profonda condivisione con questa "chiave di lettura" (degna per altro di approfondimento). Molto saggio e interessante l'incipit del grande Seneca ...

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