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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

Riflessioni sull'identità

  IO: Tutti iniziamo a vivere pensando a noi stessi e presentandoci con tale pronome. Per alcuni resta l'unica identificazione che conosceranno e useranno per tutta la vita, per scelta, sfortuna, incapacità di altre soluzioni, se non addirittura capacità di bastare a sé stessi, senza il bisogno di identificarsi in qualsiasi manifestazione di collettività sociale. NOI: Una parola che prima o poi si affaccia con varie sfumature, in ambito famigliare, nel condominio, nel quartiere, nel bisogno di sentirsi parte di qualcosa, che sia la tifoseria di una squadra di calcio, il paese d'appartenenza, il luogo di lavoro. A volte, semplicemente formale, poco sentita, indotta dalle circostanze e dalle abitudini d'espressione, ma che a volte via via si rafforza, anche se non sempre. Un'identificazione che può assumere un significato che trascende qualsiasi esempio menzionato. NOI: Quando la sentiamo fin dall'inizio come condizione essenziale e niente è più naturale di tale prono

Perfino io

  Nebbia, stamani. Grigio il cielo e grigio tutt'intorno. Potevo fare finta di essere sparita in quel latte annacquato... Ecco che prepotente il sole s'è affacciato e l'ha dissolta. Ogni cosa è rinata. Son nitidi i contorni delle case, degli alberi, i lampioni... Un ignoto Pittore li ha percorsi col carboncino. Tutto ora è chiaro definito sicuro: esiste. Ogni cosa è al suo posto, ogni cosa è bella. Perfino io. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI

Nel cimitero dei fatti perduti

  Ma siamo proprio sicuri che davvero non si possa tutti vestiti di nero entrare, scavare la fossa e con prudenza, di soppiatto recuperare pel nostro piacere uno solo, almeno un fatto di quelli mai accaduti nel cimitero dei fatti perduti? Iole Barberis Home page    ARGOMENTI

Il cercatore dei fatti mai accaduti

  Come mi ci trovai, non lo so dire, un valico passato non so dove, in una notte di luminosa luna, e mi trovai in mezzo a delle ombre vaganti alcune e immobili cert'altre e tempo mi ci volle per capire che anch'io non ero altro che così. Chi sei, che cerchi chiesi a una d'esse, perché così appariva il suo agire ed essa mi rispose che non era se non ciò che io stesso mi trovavo lì a rappresentare, ma percependo la mia stupefazione, si espresse in un sussurro riluttante: "Ti trovi in un posto che è un mistero, e ognuno, te compreso, altro non è." Mi ci volle per capire dove stavo, il cimitero dei fatti mai accaduti. Né lapidi, né croci erano poste, ma forme di pensiero rarefatte per il tempo trascorso ad aleggiare su ciò che non era mai successo. Frasi non dette ed atti mai iniziati, drammi non scritti e storie mai compiute, azioni che non furono intraprese, desiderati incontri mai avvenuti, col bene, la fortuna, il male e il peggio per crudeltà restate nei pensieri

Godiamoci l'unicità insostituibile che rappresentiamo

  Non più giovani come fummo e come ancora vorremmo, ma astenendoci dall'aggettivo vecchi che non ci è congeniale, per un accordo che non abbiamo sottoscritto, liberi da modelli e convenzioni imposte, vecchi non siamo e né ci riteniamo. Siamo con tutto il piacere d'essere solo e semplicemente noi, liberi da qualsiasi schema che ci si voglia imporre. NOI, semplicemente, unicamente, ed irripetibilmente NOI. Teniamoci da conto come meritiamo. rm Home page    ARGOMENTI  

210321 - Alla domanda "Vale la pena vivere?" Poter rispondere "SÌ!"

 TCNCH - 210321 Alla domanda "Vale la pena vivere?" mettiamoci in condizione di poter rispondere "SÌ" ed esserne convinti. Arrivare a una certa età e chiederci quanto sia un bene o un male e se sentirci fortunati o meno. Un traguardo con tutte gli inconvenienti che comporta, con le forze e spesso anche la salute che non sono più le stesse e tutte le persone che abbiamo visto venir meno, in una successione di eventi che abbiamo vissuto sempre di più come un memento mori. Persone che hanno fatto parte della nostra vita, in famiglia e nell'ambiente che abbiamo frequentato e la loro dipartita ci ha procurato non solo il dolore del distacco, ma anche un senso di solitudine, perché ognuna si è portata via un pezzo di mondo che non frequenteremo più. La solitudine, per molti, come unica e sofferta realtà da vivere, per la perdita del compagno e la lontananza dei figli. Spesso le confidenze che scambiamo con i coetanei, più che confidenze sono veri e propri sfoghi. La

Un giorno senza ore

  Un giorno senza ore vorrei trascorrere con te amore mio   un giorno senza ore e senza tempo   un giorno senza inizio e senza fine   e senza che il mattino o l'imbrunire trasformi il tempo in una dimensione troppo breve per noi   un giorno da girare all'infinito   un giorno da trascorrere in amore   un giorno per guardarci solamente   un giorno di lunghissimi discorsi lungo millenni e privo di orologi   un giorno in cui la luna e il sole fermi in un punto non importa dove restino lì per quanto voglio io. rm Home page    ARGOMENTI  

Il cieco, il cane guida ed una donna

  Spesso lo vedevo sul tram la mattina, salito prima di me, e spesso la sera lo trovavo al capolinea, vicino alla stazione, in attesa del tram per rincasare. Evidentemente aveva un lavoro in città. Sempre insieme al suo cane. Non si comportava come chi, nell'attesa di un tram o d'altro, legge, passeggia su e giù, si guarda intorno o parla con qualcuno. Con grandi occhiali scuri, stava fermo, immobile per tutto il tempo dell'attesa, non un gesto, un muovere del capo, in un atteggiamento ieratico oserei dire, con una sua solennità. Anche il cane, un pastore tedesco, non si comportava come di solito si comportano altri cani, sembrava così compreso, nel suo compito, da non potersi permettere anche il minimo movimento. Sembravano due statue. Qualche volta, trovandomi vicino, azzardai qualche banalità tipo "Eccolo, sta arrivando", il tram ovviamente. Mi rispondeva educatamente in tono pacato e conciso, senza mutare l'atteggiamento del volto. Le volte che, nella ress

Il concerto

Il prato s'è agghindato col vestito della festa. Cento piccoli pennuti sui rami fioriti del ciliegio danno inizio al concerto: Nessun tenore,qualche raro soprano e mille voci bianche... Gorgheggiano con toni festosi e vivaci, dolci e crepitanti; penso ad un ceppo che ardendo nel camino sprizzi intorno non faville, ma note musicali. Smette di saltellare il merlo, posa il verme sull'erba e d'impeto s'unisce al coro col suo fischio acuto e qualche virtuosismo. Alta nel turchese del cielo fa da contralto il corvo e il cuculo,lontano, batte il tempo. Dal suo cono fresco di terra sbuca la talpa e un gazzilloro ubriaco di nettare impone invano il suo ronzio. Le pratoline nel loro tutù ballano con la brezza a tempo. Tutto è rinascita e vita intorno. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI

Tutto ciò che ci infastidisce negli altri

  Riporto una frase attribuita a Carl Gustav Jung: "Tutto ciò che ci infastidisce negli altri può portare ad una maggiore comprensione di noi stessi". Una maggior comprensione di noi stessi ce l'avremmo quando, provando una certa avversione verso qualcuno, fossimo capaci di interrogarci sul perché della reazione che abbiamo e fossimo anche capaci di risponderci onestamente. Non è semplice tale introspezione e il nostro ego non ci aiuta, anzi fa del tutto per sviarci, come se non volesse essere smascherato e, a tale scopo, ci fa inconsciamente proiettare sugli altri i difetti che abbiamo. Più tali difetti sono evidenti in noi, senza che ce ne rendiamo conto, sia in altre persone che frequentiamo, è a queste che facciamo caso, e più tali difetti sono accentuati in noi, più siamo presi dall'ira osservandoli nel prossimo. Non è una realtà facile da digerire anche da chi è disposto a mettersi in discussione. Per chi poi è del tutto privo di tale attitudine, il problema no

Il piantone notturno

  Respiro di cento dormienti, tenui mormorii e passi cadenzati, rumori di due ore, vaghi al chiarore osservo i miei compagni senza pensier nei loro sogni intenti. E questo tempo che non passa mai. rm Home page    ARGOMENTI  

Una bambina

  Dentro di me nascosta chissà dove, nel cuore o nella mente sta una bambina. È seria, silenziosa, sembra triste. Viso paffuto, occhi profondi, una corona di riccioli neri. Niente di speciale. Ma in lei una cascata un torrente una valanga di bizzarri pensieri, di magiche scoperte, riflessioni infantili, domande irrisolte e certezze adamantine. Curiosa e attenta mi osserva ma non mi riconosce. E come potrebbe? Il suo SÉ adulto non ha nulla di lei. Ma, complici emozioni e fantasia, qualche volta si fondono bambina e donna come per magia. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI  

Maggio

  Nel mio giardino un merlo fischiatore sta cantando a squarciagola, e da tutto il mattino, la sua canzone d'amore. Le piccole ciliegie, intimidite, sono tutte arrossite. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI

All'improvviso

  Accarezzavi il cane e ti ho guardato. All'improvviso mi sei apparso nuovo, come non ti avessi mai visto, come se fosse la prima volta. Eri nudo nella tua tenerezza. Ti ho veduto veramente, non con gli occhi, ma con il cuore, e mi sei piaciuto. sì, mi sei piaciuto. Iole Barberis Home page    ARGOMENTI  

Elogio della solitudine perfetta.

  La solitudine a volte è la miglior compagna. Non fa mai domande inutili e spesso dà delle risposte. Gabriele Martufi Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa essere solo in mezzo alla folla affaccendata... Charles Baudelaire Quando si dice: "Hai sfondato una porta aperta!" Un sogno dei miei castelli in aria, da ragazzo, il guardiano di un faro. In un silenzio che non sarebbe stato tale perché il vento, la risacca e il garrito dei gabbiani mi avrebbero fatto compagnia. Vento e risacca che avrebbero continuato a cullarmi nella notte. Molteplici suoni che avrebbero evidenziato un altro silenzio dal quale sarei stato accompagnato, quello degli esseri umani, che diventa perfetto quando non se ne sente il vociare. E in una atmosfera che solo la solitudine può dare, se si è capaci di goderla, in tale contesto, permettersi il piacere di sentirsi in grado di scegliere se sentirsi soli, lontani da qualsiasi essere umano, o in compagnia dei fenomeni della natura. Beata so

Ti parlerò dei gatti

    Che mi racconti oggi per farmi divertire? Ti parlerò dei gatti e poi mi saprai dire. Dei gatti? E perché mai? Non c'è nulla di meglio? Meglio di che, dei gatti? se tu mi ascolterai i gatti ci faranno compagnia e allora sì vedrai come coi gatti siamo in sintonia. E cosa mi racconti dei gatti che non so? E che se no altrimenti io ti racconterò? Sssssssst, sta zitta, ascolta e odi le parole che verranno e intanto inizio con....... Quando non ci sarò i gatti aspetteranno quando ritornerò i gatti lo sapranno e mi verranno incontro e poi mi scorteranno e io mi chinerò e loro ronferanno per le carezze avute e mi accompagneranno.   Vivono i gatti in luoghi più svariati tra tetti, tra cortili e marciapiedi da chi li ha in uggia poi spesso angariati che ordisce lor dei veri e propri assedi. Vivono i gatti nelle rovine antiche dell'eterna città ne sono emblema rifocillati da gattare amiche che ricambiano con il lor poema.   Quando li cercherò i gatti torneranno quando li chiamerò ess

210311 - Perché non informare?

#TCNCH - 210311 Perché non informare tutti su quello che si può fare per guarire? Quando è stato spiegato alla popolazione che ognuno ha la capacità di rafforzare naturalmente il proprio sistema immunitario in pochi giorni (i più piccoli) o in poche settimane gli adulti? Perché non essere coinvolti nei canali informativi con piattaforme e operatori sanitari che parlino di prevenzione, come nutrizionisti, naturopati, fitoterapisti, che potrebbero svolgere un immenso lavoro di informazione e prevenzione al pubblico e al tempo stesso alleggerire il lavoro dei medici e sanitari che stanno davanti? Perché non dire alla gente che mangiare spazzatura, come prodotti industriali, lavorati e raffinati, è la prima cosa che distrugge le nostre difese? Che l'efficacia del nostro sistema immunitario dipende strettamente dalla qualità della nostra flora intestinale e quindi dalla qualità di ciò che mangiamo. Frutta e verdura cruda, locali e stagionali sono quindi il modo mig