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191210 - Ipotesi di comportamento

Se si dà per assodato che la propria vita è il risultato di vite passate, che essa piaccia o meno, migliorare la vita attuale, renderebbe migliore la vita successiva.
Se poi non ci si crede o non interessa, è sempre opportuno cercare in ogni caso di migliorare il proprio stato mentale attuale, continuando in un apprendistato che non significa soltanto imparare cose nuove, ma esaminare la validità di quanto si è appreso circa abitudini, modi di pensare, il comportamento con gli altri, etc.
Cercare sempre di osservarsi, sia nei rapporti con gli altri e non, come se si esaminasse un'altra persona, cercando di essere più obiettivi possibile e non di parte, come possono suggerire i propri comodi.
In relazione a come ci si comporta e si reagisce nei rapporti con il prossimo, se lo si fa in modo negativo, è possibile che alle osservazioni di qualcuno, si risponda abitualmente:
"Sono fatto così e non ci posso fare niente"
E' opportuno realizzare che un atteggiamento del genere costringe chi pensa così nel vicolo chiuso del "O così o niente".
Invece di essere i padroni e i migliori gestori della propria mente, se ne è asserviti e incapaci di cambiarla in meglio, com'è nel potere di chiunque.
Intanto, rispetto all'aut aut accennato, una massima da imparare ad osservare costantemente:
Mai costringersi in vicoli chiusi, imparando a considerare sempre più di un'alternativa, quando possibile, circa gli scopi che ci si prefigge di ottenere dalla vita, senza ragionare solo in termini di successo o fallimento, ma esaminando tutte le sfumature esistenti tra i due estremi e prendendo in considerazione quelle meno sgradevoli.
Raggiunta una certa età, è bene evitare nostalgie frustranti per la trascorsa gioventù, che producono l'unico risultato di peggiorare la vita attuale e guardarsi da rammarichi e pentimenti per comportamenti, azioni o scelte sbagliate fatte nel passato, che non si possono più modificare o rimediare.
QUI E ADESSO! L'unica cosa importante.
rm
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