Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2022

220731 - La coltivazione del distacco

#TCNCH - 220731 La coltivazione del distacco ci libera dalle catene degli attaccamenti. Il distacco è un atteggiamento che dovremmo curare costantemente affinché diventi parte integrante della nostra vita. Un esercizio da perfezionare giorno per giorno, così da considerare in tale visuale tutto ciò che ci circonda, che siano cose o persone, comprese quelle che più amiamo e le cose a cui siamo più affezionati. Perché un sereno distacco non significa disamore, ma rende l'amore ancora più grande, quando è provato non come desiderio di possesso, ma con disinteresse e senza alcun attaccamento. Tutto trascorre e tutto cambia in continuazione, compresi noi, le persone e tutto ciò che ci circonda. Non curiamo l'attaccamento verso persone o beni materiali, perché solo una cosa è certa. che niente ci appartiene, anche se ci comportiamo come se fosse il contrario. Qualsiasi bene o ricchezza che nella vita abbiamo accumulato, con tutti i sacrifici che ci siamo imposti per otte

220728 - L'esercizio del vuoto mentale

#TCNCH_220728 Il vuoto, che è concettualmente suscettibile di essere scambiato per puro nulla, è in realtà il serbatoio di infinite possibilità. D. T. Suzuki Quanto segue, come risposta a Rosamaria De Rosis , ringraziandola per la gradita visita nel profilo e per avermi spinto a scrivere quello che segue: cerco di spiegare quello che intendo per utilità, al di là di quella che Lao Tzu riconosceva al vuoto, rappresentato dall'interno di una casa o di qualsiasi altro contenitore, ovvero il vuoto della mente. Una cessazione di qualsiasi pensiero col paradosso che è sempre col pensiero che si ottiene. Non un vuoto che desideriamo inesistente, o, come lei ha accennato, "il vuoto INTELLETTUALE è la presenza, nella mente, dell'INUTILE", ma come un obiettivo da raggiungere, per padroneggiare e saper gestire meglio la nostra attività mentale. Dai sentimenti negativi rappresentati, da ansia, astio, rabbia, depressione e via dicendo, alla paccottiglia di pensieri oziosi

L'inesistenza definita vuoto.

Vuoto da riempire che resti sempre vuoto, vuoto mai colmo e sempre ricettivo, vuoto infinito che sempre tutto accoglie, il vuoto del sapere che conosce bene chi sa che la cosa più certa del suo sapere è quella d'ignorare, pago di un infinito apprendistato che mai colmerà un vuoto che non finisce mai. Per chi si illude di aver colmato il vuoto, la vita e il mondo svaniscono nel nulla. rm Home page    ARGOMENTI

220725 - Siamo formati da milioni di intelligenze

#TCNCH_220725 Il nostro organismo è formato da milioni di intelligenze, impariamo a sfruttare la nostra potenza mentale per influire sul loro benessere. A proposito del post #TCNCH_220720 e all'intervento di Iole Barberis al riguardo: "..... L'invito è quello a prendere atto che è un errore assumere atteggiamenti di difesa pessimistica rispetto alla nostra aspettativa di vita. Vero, stile di vita ed alimentazione sono fondamentali. Però, è altrettanto vero che il nostro corredo genetico determina il nostro invecchiamento indipendentemente dalla nostra età anagrafica. ..... Quello invece che mi fa molta paura è il deterioramento cerebrale. Per ora, mi sembra ancora, spesso, che il mio cervello sia discretamente giovane e vivace, ma vorrei morire prima che si spenga all'interesse, alla curiosità, alla poesia... Per questo non voglio diventare decrepita. Alla fine, comportiamoci al meglio e lasciamo fare alla Natura." Dici che il corredo ge

220723 - Non temiamo una lunga longevità

TCNCH - 220723 Senza prefissarci alcun traguardo di longevità, non temiamo quelli che ipotizziamo di raggiungere. Nei commenti al post #TCNCH - 220630, due partecipanti hanno espresso un concetto che è comune a molte persone e una delle due ha scritto: "Io fino a 150 anni non voglio vivere." E io ho risposto che ci sono da fare delle riflessioni per focalizzare il diverso punto di vista che dovremmo avere sulla vita in generale e sulla sua durata in particolare. Come già accennato, quello che io vorrei riuscire ad esporre, non è tanto il desiderare di vivere più a lungo della media di vita che consideriamo normale, che poi, rispetto alla varietà delle persone, diventa molto relativa, ma riuscire ad annullare la programmazione sulla durata della nostra vita che abbiamo nell'inconscio, come ho accennato nel post. Intanto, a indurci a modificare le opinioni sull'anzianità e la durata della vita, che ci sono state inculcate dalle nostre esperienze, già contribuisce la

Il dono dell'aquila

174 Essere legato alla regola può essere descritto come vivere un mito. Don Juan viveva un mito, un mito che si era impossessato di lui e nè aveva fatto un Nagual. Don Juan disse che quando la regola si era impossessata di lui, era un uomo aggressivo che viveva in esilio. 211 I cacciatori praticano la follia controllata, proprio come i sognatori praticano il "sognare". In altre parole la follia controllata forma la base dell'agguato come i sogni formano la base del "sognare". 224 Don Juan disse che, siccome nessuno in pieno possesso delle proprie facoltà si offre per un disegno così insensato come la conquista della libertà, aveva dovuto porre in atto l'insegnamento del benefattore e, seguendo il vero stile dell'agguato, prendermi all'amo, come aveva preso gli altri componenti del suo seguito. 249 La Gorda credeva che gli uomini non fossero riusciti a ricordare quello che sapevano sull'arte dell'agguato, perché la praticavano se