Diversamente giovani e sempre protagonisti 2

TCNCH - 200713 Eliminiamo la dipendenza del nostro stato mentale dai comportamenti degli altri. Quante persone, qui, sarebbero d'accordo con questo consiglio? Io no. Ritengo che un consiglio del genere abbia successo su chi si sforza di essere gentile, convinto che la gentilezza sia da osservare nell'etica del comportamento, ma non ha la preparazione e la capacità necessarie a porsi in tale atteggiamento. Se ci aspettiamo che le nostre azioni ottengano sempre un ritorno gratificante di apprezzamento e di riconoscenza, ci poniamo in uno stato di dipendenza che può indurci a reagire come leggiamo nel post, alterando nel peggiore dei modi il nostro equilibrio psicofisico. Ad una certa età, meno ci facciamo prendere da impulsi di rabbia, di astio verso il prossimo e qualsiasi altra circostanza e più ci farà bene al nostro stato fisico e mentale, aumentando l'immunità dell'organismo verso qualsiasi malanno, a tutto beneficio di una maggiore salute, che si rifletterà in una m

TCNCH - 200707  Per chi è in età avanzata e/o non si trova in buona salute   I mantra, sacre parole di potenza. Senza alcuna pretesa che ci si creda, ma con il semplice invito alla sperimentazione senza aspettarsi altro che fare una piccola esperienza, riporto due mantra fra quelli elencati nel libro di John_Blofeld   La Tara che guarisce le infermità. UM (oppure AUM o OM) TARE TUTARE TURE SARVA DZARA SARVA DHUKKA BRASHA MANAYA PEH SOHA La Tara che concede la longevità UM (oppure AUM o OM) TARE TUTARE TURE BRAJA AYIU SHEI SOHA   Pronunciarle come si leggono. A me SOHA viene con l'a accentata.   Un mantra che mi piace molto è Nam myoho renge kyo col quale ho fatto una piccola esperienza che devo continuare e che, appena mi sarà possibile, proverò a raccontare. Ricordo i post TCNCH - 190614 PREGARE È COME UNA MEDICINA, SCIENZIATI E TEOLOGI CONCORDI: CI GUARISCE TCNCH - 191019_1937 CONCENTRAZIONE, MEDITAZIONE, PREGHIERA. TCNCH - 190403 Una dimensione che elimina le distanze. TCNC

  TCNCH - 200701 Solo tu puoi salvarti ed è questa la parte più difficile   Cerchiamo quella parte di noi che è in grado di aiutarci a vivere meglio, senza adagiarsi nella speranza che altri ci possano aiutare. L'abbandono di sé stessi ad una devozione nella quale l'io razionale è via via sempre più estromesso nell'avvicinamento a quell'IO che pochi riescono a scoprire. E, quando anche si raggiunga solo un barlume della consapevolezza del "non sé", abbandonarsi alle emozioni che tale stato suscita, astenendosi da qualsiasi spiegazione razionale che svilirebbe tali sensazioni. Tali meravigliosi momenti possono essere visti come doni che scendono dall'alto, da un'entità che è al di là della nostra comprensione anche se siamo propensi a darle un nome. Il nome glie lo dà il nostro io raziocinante non l'altro IO già menzionato. Quell'IO che, per molti di noi, è del tutto sconosciuto. rm Home page    ARGOMENTI